ARCHIVIO NEWS EMPOLI 1998-1999

Le notizie importanti passate dalla home page dei Rangers nel campionato di serie A 1998-1999
relative alla squadra e ai tifosi dell'Empoli Calcio nonchè altre ritenute importanti per gli empolesi

In questo spazio vengono inserite tutte le notizie apparse sul nostro sito nell'anno in corso 
in modo che non vadano perse e affinchè possano essere lette anche in futuro.

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25/02/1999

LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI!!

LA VERGOGNA 3

Cari veneziani, potete esultare perchè non vi hanno fatto niente ma non potete certamente essere contenti come tifosi perchè mentre voi date l'anima per tifare, vedere che i giocatori in campo quando raggiungono la vittoria sono tutto fuorchè felici, vuol dire che vi hanno preso per il culo e che sicuramente non si meritano il vostro attaccamento. I baresi poi che si sono fatti migliaia di kilometri per venire a vedere un pareggio pattuito devono essere meno contenti che mai. Voi veneziani dovete ringraziare che implicata con voi c'era una squadra potente come il Bari con Matarrese, altrimenti sicuramente non ci avrebbero pensato due volte con un fatto così evidente a condannarvi. Oggi ha perduto un'altra volta il calcio, quello vero, che aveva la possibilità di darsi una ripulita di tutto lo sporco che ha accumulato negli ultimi tempi, e invece si è ricoperto di merda più che mai. Non lamentiamoci se in futuro vedremo sempre più partite concordate perchè il risultato sta bene ad entrambi. Un mondo pieno di soldi e di ipocrisia che non viene smascherato nemmeno di fronte a prove e fatti evidenti. A tesserati che si permettono di prendere per il culo tutti (Maniero: questo è il nostro modo di esultare..si..come nella partita contro l'Empoli ...avrebbe volato se avesse potuto) Un mondo che ripudia le piccole squadre come la nostra che non portano denaro sonante e che pur non facendo niente di male si vedono penalizzare perchè qualcuno si inventa qualcosa (e quel qualcuno non c'entra niente neppure con l'Empoli) ed eravamo noi che dovevamo provare la nostra innocenza. Adesso al contrario è venuto fuori che non c'erano prove di colpevolezza ......tranne quello che milioni di persone avevano visto.......e sentito ......veneziani e baresi compresi (possono dire quello che vogliono ma anche loro la loro idea sicuramente se la sono fatta e sicuramente non era innocentista).
Il fatto che poi noi forse sul campo si sarebbe retrocessi ugualmente non conta, almeno avremmo avuto l'onore e la dignità di aver combattuto e perduto onestamente. Invece hanno voluto anche macchiare l'orgoglio di una città con un'accusa fasulla condannandola per fatti non commessi prendendola poi per il culo quando si è trattato di usare lo stesso metro di misura con altre squadre più potenti.
Non ce l'abbiamo con i tifosi veneziani e baresi, anche loro come noi unica componente passionale di un mondo corrotto e mercenario, ma con chi continua sempre di più a gestire il calcio tenendo conto solo degli interessi dei potenti e calpestando ogni criterio di giustizia e lealtà sportiva.


   Invitiamo chiunque ami il calcio ad inviare alla Lega Calcio (all'attenzione del Sig. Porceddu) lettere di protesta contro la decisione di insabbiare l'illecito consumato il 24/01/99 da Venezia e Bari

A noi per un presunto tentativo di condizionamento fatto da una  persona qualsiasi, estranea alla società empolese, e basato non su prove ma su una convinzione dell'arbitro Farina ci hanno dato due punti di penalizzazione. Non potevano sputtanare un arbitro che poi per premio è diventato internazionale.

In Venezia-Bari l'illecito era stato reale e coinvolgeva tesserati di entrambe le squadre, il tutto era documentato da chiarissime immagini TV viste da milioni di italiani, da parole sentite da tutti e da una confessione chiara rilasciata a caldo (poi ritrattata) dal giocatore veneziano Tuta e registrata su un nastro. Tutto insabbiato perchè pestare i piedi a persone importanti come Matarrese è dannoso per la carriera.

I vostri sfoghi e le vostre incazzature vanno indirizzate:

alla Giustizia Sportiva lnpgiustiziasport@lega-calcio.it    

e alla Segreteria della Lega Calcio  lnpsegreteria@lega-calcio.it    .


15/02/1999 (Il Tirreno) Empoli - Salernitana 2-3

Dopo la fine della partita inizia la contestazione

EMPOLI - Hanno atteso la fine della partita, poi hanno perso la pazienza. Così, per la prima volta dopo anni e anni di soli applausi, l'Empoli ha lasciato il «Castellani» tra i fischi. La tribuna aveva iniziato a metà ripresa a manifestare il proprio dissenso, la Maratona, come sempre, ha invece continuato ad intonare cori per tutti i 90 minuti. Poi, al triplice fischio di Rossi, sono partiti i fischi. Ma non è finita, perché molti, 300 sostenitori circa, hanno raggiunto la tribuna e hanno contestato i giocatori all'uscita degli spogliatoi. Naturalmente non si è andati oltre i classici cori «andate a lavorare» e «vergognatevi», ma a vigilare sull'incolumità dei tesserati sono rimasti almeno dieci agenti.
Più tardi, intorno alle 18,30, i tifosi - erano arrivati i gruppi ultras della Maratona - hanno fermato prima Baldini poi il presidente Corsi per manifestare - in maniera peraltro civilissima - il loro disappunto e per chiedere lumi sul futuro. Capitano e presidente dell'Empoli sono stati in pratica circondati dai sostenitori. Prima della loro uscita, tra l'altro, gli addetti allo stadio avevano fatto chiudere la porta sotto la tribuna laterale nord che immette negli spogliatoi e in sala stampa. Come detto, però, i tifosi volevano soltanto parlare e sono stati accontentati. Comunque per stare è in programma un'assemblea degli ultras (Rangers, Desperados e Brigate) che cercheranno di analizzare la situazione. Di sicuro è partita la contestazione. Contestazione che riguarda un po' tutti: giocatori, allenatore, ma anche i dirigenti. Soprattutto perchè a loro non piace l'atteggiamento dei giocatori in campo che vogliono vedere impegnarsi al massimo (non importa il risultato) come loro fanno sulle gradinate a tifare.


18/01/99  

Se questo non è un illecito....assisteremo alla VERGOGNA 3: la farsa continua!

Questo è il vero marciume che c'è nel calcio!!


Il Tirreno 18/01/99

Danneggiato anche il pullman in sosta in un'area di servizio
Tifosi azzurri aggrediti da juventini

Momenti di paura per i tifosi empolesi che avevano seguito la squadra a Udine. E' successo al ritorno, nel tardo pomeriggio, nell'area di servizio autostradale di Arino Ovest, in provincia di Venezia. Quando il pullman degli ultras azzurri è arrivato, nel piazzale erano già parcheggiati due bus turistici di juventini che erano stati a Venezia. I supporters torinesi erano scortati dalla polizia e tra l'altro nei piani non dovevano neppure fermarsi lì. Fatto sta che quando una decina di empolesi sono scesi e si sono diretti verso i bagni, sono stati respinti dai bianconeri. E subito dopo circondati da una settantina di persone, che hanno cominciato a gridare e a spingere. Qualcuno pare abbia tirato fuori anche dei coltelli, mentre altri hanno preso quattro estintori della pompa di benzina e li ha gettati sul pullman empolese, frantumando i finestrini. L'intervento della polizia ha riportato la situazione alla normalità. Nessun tifoso azzurro sarebbe rimasto ferito.


UN RICORSO IN APPELLO FARSA PER UN PROCESSO FARSA

LA VERGOGNA 2

Il Tirreno 15/01/99I
Empoli, basta solo un minuto per decidere
llecito sportivo. Ricorso respinto a tempo di record: il -2 in classifica ora è definitivo

Corsi: «Una giustizia ingiusta»
ROMA -
Una manciata di secondi, poco più di un minuto per prendere una decisione pensantissima: respingere il ricorso dell'Empoli, confermare la penalizzazione di due punti inflitta alla società azzurra il 27 novembre scorso dalla Commissione disciplinare. Si è conclusa così, con un'amara sorpresa, la vicenda che dal 25 ottobre ha monopolizzato l'attenzione degli sportivi empolesi: il caso esplosa la mattina della gara Sampdoria-Empoli. L'arbitro Stefano Farina denunciò un tentativo di illecito perpetrato ai suoi danni da Lorenzo Repetto, sindaco di Castelletto d'Orba, in favore dell'Empoli. Ieri la Caf, come già aveva fatto la Commissione disciplinare, ha detto che sì, l'illecito c'è stato e che i dirigenti azzurri lo hanno ideato. Eppure restano tanti dubbi. Dubbi legati a un processo basato sul nulla, dove anche l'illecito è stato soltanto «intuito» dall'arbitro di Novi Ligure.
Ieri, a Roma, la Commissione d'Appello Federale ha ascoltato le arringhe del procuratore federale Porceddu, il grande accusatore, e dell'avvocato Cantamessa, legale dell'Empoli. Poi il collegio, presieduto da Giuseppe Volpari, si è riunito in camera di consiglio. Dopo appena 13 minuti la seduta era già sciolta, con 8 verdetti (tra i quali quello dell'Empoli) già stabiliti. Un po' poco, forse, per analizzare un caso così importante.
Nel corso della sua requisitoria Porceddu aveva confermato le accuse mosse in primo grado, dicendo che soltanto per il pronto rifiuto di Farina non si era arrivati al tentativo di corruzione. Il procuratore federale ha spiegato che Repetto e il presidente dell'Empoli, Corsi, erano in rapporti di affari e che il primo si era mosso su richiesta del dirigente. Porceddu ha anche ribadito che l'Empoli non ha fornito i tabulati telefonici richiesti, spiegando che in pratica i dirigenti si erano accusati da soli. Subito dopo Cantamessa ha cercato di smontare il castello accusatorio, mettendo in luce le incongruenze della prima sentenza. E' poi emerso che l'Empoli ha prodotto il tabulato telefonico del cellulare del presidente Corsi (nei giorni dal 21, data del sorteggio arbitrale, al 25 ottobre, data della gara), ma evidentemente non è bastato.
Alle 19,04, dopo il blitz in camera di consiglio del collegio giudicante, l'ufficio stampa della Figc ha reso nota la decisione: la Caf ha respinto il ricorso dell'Empoli confermando la sentenza di penalizzazione. Il presidente Corsi, presente a Roma con il direttore generale Lucchesi e l'amministratore delegato Ghelfi, ha commentato la sentenza con parole dure. «E' un momento di grande delusione - ha spiegato - non posso credere alla giustizia sportiva. La fiducia si guadagna e si perde con le esperienze di tutti i giorni, questa ci ha segnato e ha segnato tutta la città. Io credo che questa sentenza abbia voluto giustificare chi ha innescato tutto il meccanismo. Tutto il mondo del calcio ritiene che questo è servito a salvare la faccia di qualcuno. Non mi aspettavo questa sentenza perchè come società siamo stati assolti dall'opinione pubblica e dagli addetti ai lavori e neanche i vertici del calcio hanno mai creduto al nostro coinvolgimento. Questo sarebbe dovuta essere una consolazione, ma non è così. Questa sentenza offende il calcio».

Le accuse di Porceddu, le repliche di Cantamessa, la trepidante attesa di Empoli. Poi la grande delusione
E alle 19,04 arriva l'amara sorpresa
In pochi minuti la Caf cancella le speranze di un'intera città
Il lungo pomeriggio, il più lungo pomeriggio della Empoli sportiva (ma non solo) inizia poco dopo le 16. A Roma si decide sul ricorso, presentato dalla società contro la penalizzazione di due punti, e la società azzurra - dando un nuovo esempio di organizzazione e di disponibilità - decide di ospitare i giornalisti in sede, con un filo diretto con la capitale.
Ore 16,05 - In via Allegri, sede della Figc, si riunisce la Caf. Il collegio è formato dal presidente Giuseppe Volpari, da Francesco D'Alessio, Antonio Martucci, Claudio Marchitelli, Carlo Pisani Massimorile e dal rappresentante dell'Aia Carlo Bravi. All'ordine del giorno ci sono 13 casi da analizzare. Il ricorso dell'Empoli è il decimo in lista: i tempi si dilatano, si prevede una lunga attesa.
Ore 16,30 - La Caf inizia i lavori. Alcune società, che pure avevano presentato ricorso, non si presentano. I primi casi presi in esame sono brevi e in pochi minuti ne sono già stati analizzati 3. Quella della velocità - l'amara scoperta arriverà più tardi - sarà una caratteristica costante della Commissione d'Appello Federale.
Ore 17,30 - Incredibile ma vero: vengono chiamati in aula il procuratore federale Porceddu che, ricordiamolo, ricopre il ruolo del grande accusatore, e l'avvocato Leandro Cantamessa, l'unico componente dello staff azzurro autorizzato a parlare. L'altro legale, Stefano Artini, può entrare nella sala. Il presidente Fabrizio Corsi, il direttore generale Fabrizio Lucchesi, l'amministratore delegato Francesco Ghelfi e l'addetto stampa Gianni Assirelli attendono fuori. Parla per primo Porceddu.
Ore 17,58 - Porceddu finisce di parlare. In 30 minuti scarsi il procuratore federale ha chiesto la conferma della pena inflitta all'Empoli dalla Commissione disciplinare. L'arringa è in pratica la stessa del processo di primo grado. Porceddu accusa l'Empoli di aver tentato di condizionare l'arbitro Farina, attraverso il sindaco Repetto, per altetare il risultato di Sampdoria-Empoli del 25 ottobre scorso. L'illecito secondo lui c'è, e va punito. Finita la requisitoria tocca a Leandro Cantamessa.
Ore 18,25 - Anche Cantamessa chiude la sua arringa. Il legale ha cercato di smontare, pezzo per pezzo, il castello accusatorio. Ha anche detto alla Caf che mai come in questo caso l'opinione pubblica si era schierata così nettamente per la non colpevolezza. Spiega che l'Empoli, come ha detto Porceddu, non ha portato una sola prova e discarico per il semplice fatto che la procura federale non ha portato una sola prova che dimostrasse la colpevolezza della società azzurra. Cita precedenti favorevoli, Cantamessa, fa notare come l'unica persona a cambiare versione dei fatti (dagli interrogatori al dibattimento) sia stato proprio l'arbitro Stefano Farina. L'avvocato Artini, che ha seguito il collega da vicino, sembra fiducioso. «Cantamessa ha replicato molto bene - dice - alle accuse di Porceddu. Il collegio mi sembra più formale rispetto a quello di primo grado. Sensazioni? Mi aspetto un'assoluzione». Il collegio, intanto, si riunisce in camera di consiglio.
Ore 18,38 - Il collegio esce dalla camera di consiglio. In 13 minuti ha emesso 8 verdetti: incredibile. Comincia a serpeggiare un pessimismo neanche troppo latente. Evidentemente questa decisione era già stata presa nei giorni scorsi.
Ore 19,04 - Lo staff empolese corre all'ufficio stampa della Figc per prendere visione del comunicato. La voce, via telefono, di Assirelli è pesante. Le parole feriscono come coltellate: «respinto il ricorso dell'Empoli». Un'amara sorpresa, per tutti. L'Empoli resterà con 2 punti in meno, c'è poco altro da aggiungere. Reagire sarà difficile

Il sindaco Bugli è sorpreso e i tifosi promettono di stare ancora più vicini alla squadra
«Una sentenza difficile da comprendere»
C'è grande delusione tra i tifosi azzurri. Hanno aspettato la notizia per tutto il giorno, con fiducia, poi la mazzata. Si sono subito ritrovati, in centro, i capi degli ultras e il presidente dell'Unione Club Azzurri, Athos Bagnoli. «Ingiustizia è fatta - attacca Bagnoli - questa è una sentenza vergognosa. Dispiace, dispiace soprattutto che si infanghi una immagine che tutti noi avevamo costruito con grande sacrifici. Chi sta vicino all'Empoli, però, sa che la società è pulita. Per questo, di fronte a una così grande ingiustizia, ci sentiamo ancora di più orgogliosi di essere empolesi e ci stringeremo tutti intorno alla squadra. La classifica è quella che è, ma possiamo farcela».
Non sono annunciate reazioni spropositate a questa sentenza. Anche gli ultras, al massimo, si limiteranno a qualche striscione.«Da molto fastidio il fatto che fosse già tutto prestabilito - dice
Graziano Mori dei Rangers 1976 - e che nulla avremmo potuto fare per poter cambiare una decisione già presa. Siamo piccoli e diamo fastidio in serie A ma proprio per combattere questa ingiustizia dobbiamo lottare per restare.........a dare fastidio il più possibile. Un vecchio slogan da gridare da tifosi, calciatori e città intera da adesso sarà uno solo: Lotta dura senza paura».
«Anche noi - dice Valerio Barbetti, del gruppo
Desperados - siamo convinti dell'innocenza della nostra società. E anche noi siamo decisi a stare più vicini ai ragazzi. Anzi, invitiamo tutti gli sportivi che come noi credono nell'Empoli a seguire la squadra a Udine e Venezia. Sarà la risposta più bella».
Sconcertato, amareggiato e sorpreso anche
il Sindaco Vittorio Bugli. «E' una sentenza difficile da comprendere - dice il primo cittadino - figlia di una norma assurda, secondo la quale bisogna dimostrare la propria innocenza. E' la legge, qui, che deve essere rivista e corretta. Non è al passo coi tempi. Se esprimerò la mia solidarietà ai dirigenti? Non ce né bisogno. Sono sempre stato vicino a Corsi e ai suoi collaboratori, perché credo ciecamente nella loro estraneità ai fatti. Piuttosto - continua Bugli - mi auguro che la squadra sappia reagire e centrare ugualmente la salvezza. Questi ragazzi hanno dimostrato, negli ultimi anni, di saper rispondere alle ingiustizie raddoppiando gli sforzi e l'impegno. Mi auguro, appunto, che questo avvenga ancora una volta».


IL PROCESSO FARSA

VERGOGNA

Il Tirreno 04/12/98  Empoli, le motivazioni della Disciplinare
Farina più credibile del sindaco Repetto
Ecco i motivi che hanno spinto la Disciplinare a condannare l'Empoli per illecito sportivo

E' arrivato, finalmente, il dispositivo di sentenza della Commissione Disciplinare. Quello che condanna l'Empoli al -2 in classifica che deve (o dovrebbe) spiegare i motivi che hanno portato a ritenere la società azzurra responsabile di violazione del codice di giustizia sportiva per responsabilità presunta in tentativo di illecito.
Tredici pagine per spiegare i motivi che hanno portato alla penalizzazione dell'Empoli. E' stato reso noto ieri, finalmente, il dispositivo della sentenza della Commissione Disciplinare della Lega calcio (il comunicato ufficiale è quello numero 195): i dirigenti azzurri hanno ricevuto l'atto nel primo pomeriggio e lo hanno trasmesso immediatamente ai legali Stefano Artini e Leandro Cantamessa. Ora ci sono 7 giorni di tempo per preparare e presentare il ricorso alla Caf. Ma, tra una cosa e l'altra, è quasi certo che la Commissione d'Appello Federale esaminerà il «caso»-Empoli nei primi giorni di gennaio. Intanto il dispositivo della sentenza chiarisce alcuni aspetti. Ad esempio è fin troppo chiaro, nel comunicato è spiegato per circa 10 pagine, che l'Empoli è stato penalizzato perché la Disciplinare ha dato - totalmente - credito alle dichiarazioni dell'arbitro Farina, accusando Repetto, sindaco di Castelletto d'Orba, di essere un bugiardo.
Si legge, infatti, a pagina 5 che «non appare affatto condivisibile l'assunto della difesa secondo cui si tratterebbe di due deposizioni avanti la medesima rilevanza ed identico peso probatorio». Si dice poi che Repetto ha palesato momenti di disagio nel confronto con Farina che c'è stato in sede dibattimentale. Eppure era stato proprio Farina ad alzare la voce tanto da essere ripreso da Repetto prima («non faccia l'arbitro») e dallo stesso presidente Artico poi («è un po' vivace»). In sostanza è dato per certo, nonostante ci siano pochi elementi, che Repetto volesse condizionare Farina. Ed è dato per certo proprio perché la tesi di Farina e le sue dichiarazioni sono considerate attendibili ed inattaccabili. In effetti tutti i fatti-chiave del processo si prestano ad una doppia lettura, ma la vera e sola differenza a svantaggio dell'Empoli l'ha fatta il diverso grado di credibilità che la Commissione ha dato alle testimonianze di Repetto e Farina.
In pratica è come se la condanna fosse stata scritta in partenza. Anche perché la Disciplinare, e lo dice chiaramente a pagina 10, ha considerato poco attendibili anche le dichiarazioni dei dirigenti dell'Empoli. La società azzurra, infatti, aveva presentato una linea difensiva subordinata, secondo la quale, Repetto avrebbe sì tentanto di condizionare Farina, ma non su richiesta. «Trattandosi da dichiarazioni - si legge nel dispositivo di sentenza in riferimento alle testimonianze di Lucchesi e Ghelfi - rese da tesserati dell'Empoli..., il valore probatorio alle stesse ascrivibili non appare di consistenza tale da giustificare l'insorgenza di un serio e fondato dubbio sulla consapevolezza da parte della società in ordine all'iniziativa di Repetto».
Un altro punto particolare, della sentenza, arriva a pagina 11. La Disciplinare ritiene che l'Empoli, per dimostrare la proria estraneità al fatto, avrebbe dovuto fornire come prova i tabulati della Telecom (dimostrando così di non aver chiamato di recente Repetto). La stessa Disciplinare, però, si contraddice quando, poghe righe sotto, spiega che «quei tabulati non avrebbero fornito la prova certa dell'inesistenza di contatti telefonici tra l'Empoli e Repetto». Quindi: l'Empoli è colpevole perché non ha prodotto i tabulati telefonici, ma se anche lo avesse fatto non sarebbe stato assolto. Il fatto, poi, che Repetto abbia iniziato dal lunedì (cioé prima del sorteggio) a cercare Farina, secondo la Disciplinare non conta perché il sindaco avrebbe, in un secondo momento, avuto una richiesta dall'Empoli per ammorbidire l'arbitro.
Ma nel lungo dispositivo c'è anche un momento «comico». E' a pagina 12, dove si parla della testimonianza di Spalletti. La Disciplinare, infatti, dice che seguendo la tesi difensiva (l'amicizia Corsi-Spalletti), il presidente dell'Empoli avrebbe comunque potuto inquinare lo svolgimento della gara fino a «rinunciare alla vittoria con la Sampdoria, dato che tale risultato avrebbe posto in serio pericolo la panchina dell'amico Spalletti». Insomma, può darsi anche che Corsi abbia chiesto a Repetto di contattare Farina perché non facesse vincere l'Empoli...

Ironici striscioni dei tifosi contro la penalizzazione
La guerra degli striscioni. C'era da aspettarsi, nella curva dei tifosi ospiti, che venisse esposto quel solito «messaggio», più indirizzato alle forze dell'ordine empolesi che non alla tifoseria avversaria. Ricorda un episodio avvenuto giusto sei anni fa, proprio il 29 novembre del 1992. Si era giocato un Empoli-Vicenza e, nel dopopartita, ci furono degli scontri tra polizia e tifosi veneti. Risultato: furono esplosi alcuni colpi, due vicentini furono feriti. Per tutti questi anni, quando c'è l'Empoli di mezzo o nel giorno dell'anniversario, quello striscione riappare. ieri, nella curva del «Castellani» il lungo messaggio diceva: «Empoli 29/11/92: Chi non muore, si rivede».
Una buona dose di ironia. Che, però, è stata superata da quella messa in campo dai supporters dell'Empoli. La battaglia, a suon di striscioni, la vincono loro, i tifosi azzurri. Se non altro perché avevano materiale su cui sbizzarrirsi: la sentenza della Commissione Disciplinare.
E infatti, sugli spalti, ironia e rabbia si sono mescolate per lanciare un messaggio al mondo sportivo.
«Vergogna, noi piccoli ma onesti»  «Orgogliosi di essere empolesi» campeggiava in Maratona superiore. E ancora, con il passare dei minuti e soprattutto dopo il gol, sono tornati in mostra quelli (Farina Aids devi morire e Lega = Mafia), che forse all'inizio, erano stati tolti per paura di recar danno alla società: è di poche domeniche fa, infatti, quello striscione - anch'esso ironico - che diceva « Per salvarci noi abbiamo Pane, non ci serve Farina», che a metà settimana fu multato, ben cinque milioni, dalla Commissione disciplinare per comportamento antisportivo dei tifosi empolesi..
Così, tra un coro e l'altro, prima è apparso un «Porceddu e Farina: la giustizia che inquina», poi un grosso «Vergogna» e infine il più criptico, quel «Pronto, pronto o pronto Repetto», che si rifà a una delle fasi del processo e a una telefonata indirizzata al sindaco piemontese e contestata ai dirigenti dell'Empoli.
Tutto qui. A suon di slogan, la tifoseria cerca di annullare rabbia e amarezza. E, a dar loro una mano, questa volta ci ha provato anche la squadra. L'Empoli visto con il Vicenza è l'immagine della concretezza: grinta e determinazione fino al gol, poi grande attenzione a non concedere spazi agli avversari. Così sono arrivati tre punti, importanti per la classifica e anche per il morale. Con questa vittoria, pur con la penalizzazione, la squadra di Sandreani ha già fatto meglio di quanto era stato fatto, un anno fa, alla stessa giornata di campionato.
Se si pensa che oggi la società di piazza Matteotti presenterà ricorso alla Caf e che, quei due punti che adesso sono stati tolti potrebbero anche tornare a rimpinguare la classifica dell'Empoli, non c'è che da essere contenti.


Lunedi 23/11/98: L'istruttoria del processo per presunta corruzione dell'arbitro Farina da parte del Sindaco di Castelletto d'Orba Repetto. La sentenza ci sarà venerdi 27/11/98 dalle ore 15.

Cronaca del processo e del confronto fra accusato e accusatore



  


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