ARCHIVIO NEWS EMPOLI 2000-2001

Le notizie importanti passate dalla home page dei Rangers nel campionato di serie B 2000-2001
relative alla squadra e ai tifosi dell'Empoli Calcio nonchè altre ritenute importanti per gli empolesi

In questo spazio vengono inserite tutte le notizie apparse sul nostro sito nell'anno in corso 
in modo che non vadano perse e affinchè possano essere lette anche in futuro.

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14/06/2001

L'EMPOLI E' PRONTO PER LA SERIE A

Silvio Baldini promuove l'Empoli  «Noi, un gruppo da serie A» (Il Tirreno)
 Onesto fino in fondo, con gli altri ma soprattutto con se stesso. Silvio Baldini è così: un uomo vero, che ha poco a che spartire con l'ambiente del calcio. Certo, in questo mondo ci vive, ma gli va stretto. Il tecnico dell'Empoli non è il tipo da sentirsi parte di una nicchia. Per lui tutto è vita, per lui comportarsi bene e più importante che vincere una partita. E così, a pochi giorni dalla fine del campionato, l'allenatore di Massa si confessa. O meglio, analizza - con la sua sincerità - quello che è stato. Parla del sogno-promozione sfumato, ma anche dell'eccezionalità del gruppo. Parla di moduli, ma anche di uomini. Parla del passato, ma anche del futuro. E allora ascoltiamolo, leggiamolo, perchè le cose che dice una persona così meritano sempre il massimo interesse.
Mister, siamo a bocce ferme, cosa prova?
«Un grande vuoto. Il mio lavoro, il contatto con il campo, già mi manca. Mi serviranno un po' di giorni per farci l'abitudine e riuscire a godermi le vacanze».
E se ripensa al campionato?
«Se guardo indietro vedo una stagione straordinaria. Ancora una volta ho dato il massimo di me stesso e questo mi rende appagato, soddisfatto. Dispiace di non essere riuscito, ancora una volta, a vincere questo campionato».
Le era già successo a Brescia.
«Forse questo è il mio destino. Comunque sono una persona che nelle difficoltà riesce sempre ad esprimere il meglio».
Meritavate la serie A?
«Non è questione di meriti. Tutti noi, per tutto l'anno, abbiamo tenuto un atteggiamento da serie A. Forse alla gente non basta, ma io spero che i tifosi siano soddisfatti, come lo siamo noi, di quello che ha fatto l'Empoli».
Le pesa il fatto di non essere andato in A con 64 punti?
«No. So che è la prima volta che succede, ma lo sport è questo. Forse l'anno prossimo 59 punti basteranno per essere promossi. Ogni campionato ha la sua storia».
Rimpianti?
«Nessuno. Ripeto, abbiamo dato tutto».
40 punti nel girone di ritorno, 24 all'andata: i conti non tornano.
«Ma anche nel girone di andata le prestazioni erano state sempre all'altezza della situazione, degne di un cammino di vertice. Purtroppo non facevamo gli stessi gol che abbiamo fatto nel girone di ritorno. Prendo, come esempio generale, la partita di Ancona. In pratica dominammo la scena, soprattutto nel primo tempo, eppure perdemmo. Una sconfitta incredibile. E non è stata l'unica della prima parte della stagione».
Ma qualcosa deve essere successo per spiegare una cosa evidente differenza di rendimento?
«Soprattutto è stata il frutto della maturazione. La squadra era giovane, molto giovane. Piano piano ha acquistato fiducia, convinzione. In questo senso credo che Pistoia sia stata la partita della svolta. Non eravamo in un periodo facile e la vittoria ci ridette grande morale».
Il cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-2-3-1) ha influito?
«Credo di sì. Di sicuro siamo stati più equilibrati. Però non è stato soltanto quello a determinare il nostro cambiamento».
Quanto ha pesato, invece, il fatto di aver giocato gran parte della stagione senza un attaccante di riserva?
«Purtroppo Budan si è rivelato un acquisto sbagliato. Ci abbiamo provato, l'abbiamo aspettato, ma non ha mai risposto come volevamo noi. Se avessimo avuto subito Banchelli forse saremmo andati in serie A. E anche se non ce lo avessero tolto per due mesi potevamo fare di più. Ma questi sono i rischi che si corrono quando si fa calcio.
Budan è stata la delusione, e la rivelazione?
«Il gruppo, senza dubbio. Si è unito ancora di più, creando un'alchimia eccezionale. Si sono aiutati, si sono fatti forza a vicenda, hanno dato tutto. E lo hanno fatto anche la scorsa settimana, prima dell'inutile gara di Venezia».
Ma un singolo ci sarà pur stato. Noi pensiamo a Bresciano e Di Natale.
«Il giocatore che più mi ha sorpreso è Di Natale. Bresciano lasciava intuire qualcosa, Totò era una scommessa. Ed esploso. Ha fatto vedere cose grandissime, giocate sublimi. I suoi numeri valevano da soli il prezzo del biglietto».
Alla fine è soddisfatto?
«Molto. Posso dire che questa è una delle squadre che ho allenato che più mi ha dato soddisfazione. Sono orgoglioso di questi ragazzi».
Quanto c'è di suo in questo Empoli?
«Meno di quanto si creda. Per fare bene un tecnico ha bisogno di avere un buon feeling con la società. E qui c'è Pino Vitale che per me è un fratello maggiore. Ha la pazienza di trattare con me, che sono una persona difficile, mi risolve tutti i problemi che si creano. Insomma credo che in questo Empoli ci siamo molto di Pino Vitale».
Ha detto che è una persona difficile. Lo è anche per i suoi giocatori?
«Sì, ma con una differenza. Loro hanno sempre il campo».
Cosa intende?
«Che io posso stare una stagione senza parlare con un giocatore, perché tra di noi c'è antipatia, ma se lui è più bravo degli altri e se lo dimostra in allenamento, la domenica gioca. Di sicuro».
Lei pretende molto dai suoi giocatori.
«Pretendo moltissimo, perché credo di dare sempre il massimo».
Parliamo del futuro. Ad inizio stagione avete dichiarato che l'obiettivo era migliorarsi, se lo ripeterete significherebbe lottare per la serie A da subito.
«Noi dobbiamo sempre cercare di migliorarci e questo, ve lo dico subito, sarà il nostro obiettivo. Questo però non significa fare 65 punti, arrivare quarti e andare in A. Significa dare di più di quello che abbiamo dato quest'anno. Per vincere, poi, serve la fortuna, serve che nessuno si faccia male. Insomma è imponderabile. Ma, ripeto, noi dobbiamo dare di più».
Quindi non avete dato il 100%?
«No, ma ci siamo andati vicini. Abbiamo dato il 98 o il 99%. Un margine di miglioramento, insomma, c'è».
Però non ci sarà più Marchionni.
«Marco è stato un giocatore importante per noi. Ha dato tanto all'Empoli e l'Empoli ha dato tanto a lui. Mi piacerebbe trovare un altro giocatore del suo calibro. Ma non mi riferisco alle qualità tecniche, ma a quelle umane. Marchionni ha dei principi e quando parti da queste basi sei destinato a fare strada».
Con Marchionni ceduto, molto sembra essere legato alla comproprietà di Maccarone.
«Se perderemo Maccarone non smetteremo di fare calcio. Sarebbe importante tenerlo perché a lui sono serviti 6 mesi di lavoro per diventare quello che è ora. Con un altro servirebbero altri 6 mesi. Comunque una squadra di calcio non dipende, e non può dipendere, da una busta».
Ma non voglia di farsi costruire uno squadrone per riuscire, finalmente, a conquistarsi la serie A?
«La voglia c'è, eccome. Ma non posso chiedere all'Empoli di cambiare il suo modo di fare calcio. La serie A non vale un ricatto a questa società».
Dunque?
«Dunque faremo come sempre. Punteremo su giocatori sconosciuti al grande pubblico per farli diventare grandi».
Non teme che questa sua capacità di valorizzare i giovani diventi un'«etichetta» per lei?
«Per me lavorare con i giovani è gratificante. Forse sono proprio queste le mie caratteristiche. Non so se da un grande campione potrei pretendere così tanto. Se poi dovesse essere un'etichetta, poco importa. Non mi dicono mica che sono un untore e diffondo l'Aids nel mondo».
Cosa ne pensa di Rocchi e Bonetto?
«Mi sembra che per ora l'Empoli abbia scelto i giovani più promettenti che ci sono in circolazione».
Cambierà molto la squadra?
«La squadra di base perderà Marchionni, poi vedremo cosa succederà con Maccarone. Poi ci saranno altri movimenti. Ci sono dei ragazzi che hanno bisogno di andare a giocare e la società tenterà di accontentarli. Ovviamente non ci sarà più Daniele Baldini. Ma il capitano resterà con noi, con il gruppo, è già questo è importantissimo per me e per l'Empoli».
Ripartirà con il 4-2-3-1?
«Penso di sì. Anche se poi dovremo valutare se sarà il modulo migliore».
Abbiamo parlato di Di Natale, ma chi potrà essere la rivelazione della prossima stagione?
«Io penso che Lodi sia destinato a regalare grandi soddisfazioni all'Empoli. E' dotato, disponibile al lavoro, intelligente. Mi ha già capito come tecnico e come uomo. Forse non sarà pronto ad inizio stagione, ma credo che tra marzo a aprile potrà diventare l'arma in più dell'Empoli. E se confermerà le attese farà una grande carriera».
Cosa si augura, Silvio Baldini, per la prossima avventura con l'Empoli?
«Mi auguro di essere messo in discussione per le mie qualità tecniche, per le mie scelte professionali, ma mai per le qualità morali. Nel calcio si fa presto, purtroppo, ad accomunare errori tecnici ad errori umani. Spero che questo non accada mai».
Ha firmato fino al 2005. E' pentito?
«No. Non mi hanno messo la pistola alla testa per firmare il contratto».
Ma non ci venga a raccontare che non avrebbe la possibilità di allenare in A.
«Questo è un altro discorso».
L'hanno già cercata?
«Sì, ma non vi dico chi. Anche perché io penso soltanto all'Empoli e, finché sento la fiducia nell'uomo Baldini, da qui non mi muovo».
A proposito, com'è il rapporto con gli empolesi?
«Credo ottimo. A parte gli amici, mi sembra che le gente mi apprezzi. Questo mi rende felice. Io non sono uno di quei tecnici che va ad esultare sotto gli ultras, anche se chi lo fa è degno del massimo rispetto. Comunque io cerco di non mettermi troppo in mostra. Se la gente di Empoli mi vuole bene è perché mi ha capito e apprezza il mio lavoro. E di questo, ovviamente, sono orgoglioso».
Chiudiamo con un «pagellone»: un voto per Silvio Baldini, uno per l'Empoli.
«Sono gli altri che devono giudicare il mio lavoro. All'Empoli, però, non posso che dare un bel 10».


28/04/2001

Cagliari  2
Empoli   3

CAGLIARI: Castelli, Medri, Grassadonia, Abeijon, Sulcis (46' Pinna), Buso, Esposito, Conti (76' Beghetto), Lucenti, Cammarata, Capone (54' Mayele) All. Materazzi.
EMPOLI: Berti, Belleri, Baldini, Fusco, Cupi, Giampieretti, Allegretti (73' D'Aniello), Marchionni, Bresciano, Iacopino (64' Barollo), Maccarone. All. Baldini.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Marcatori: 13' Buso, 23' Marchionni, 47' Maccarone, 53' Cammarata, 82' Maccarone.
Note: Angoli 5-2 per il Cagliari. Ammoniti Baldini, Fusco, Barollo, Allegretti, Lucenti.

L'Empoli sbanca Cagliari e alimenta i sogni (Il Tirreno)
Gli azzurri soffrono ma decide ancora la premiata ditta Maccarone-Marchionni
E ora chi se la sente di smentire Silvio Baldini? Chi se la sente di fare un sorriso quando il tecnico parla di «rimonta possibile»? Alzi la mano chi ha questo coraggio.
Già, perché l'Empoli ha centrato la sua sesta vittoria esterna stagionale, a Cagliari (su un campo dove non vinceva di 50 anni). E lo ha fatto nonostante un avversario determinato (nel secondo tempo) e una formazione rimaneggiata dalle assenze di Cappellini e Di Natale (oltre a quelle, ormai consuete, di Ficini e Banchelli). Lo ha fatto soffrendo, per larghi tratti della ripresa, ma anche regalando fiammate - improvvise - di gran calcio: quelle della premiata ditta Maccarone & Marchionni, ancora a segno. Poi è aggrappato alla grinta di un Fusco stratosferico e alle «mosse» del suo nocchiero, che alla fine ha vinto la «guerra della tattica» con il collega Materazzi.
E dire che l'inizio era stato tremendo. Il Cagliari ha creato grossi problemi, agli azzurri, sulla corsia occupata da Sulcis e Lucenti. Già al 4' un pallone proveniente dalla sinistra è stato spedito fuori d'un soffio da Capone. Approccio sbagliato alla partita, si dice in questi casi. E in effetti l'Empoli è apparso stanco, quasi svogliato. Come al 13', quando una punizione calciata da Capone, da trequarti campo, ha trovato Buso solo davanti a Berti (doveva marcarlo Iacopino) e pronto alla deviazione vincente, di testa. Il gol non ha scosso più di tanto gli allievi di Silvio Baldini. Che però hanno guadagnato qualche metro di campo e l'allegra difesa sarda ha fatto il resto. Al 23', infatti, un chilometrico lancio di Fusco (troppo alto per Medri e Maccarone) è finito a centroarea, dove Marchionni, bravo a «tagliare» dalla destra, ha anticipato l'uscita dell'esordiente Castelli e lo ha superato con un pallonetto di esterno destro. Il gol del tornante (che bissa quello di mercoledì in Under 21) ha fatto capire che l'Empoli poteva farcela, forse anche con il minimo sforzo. E infatti in pieno recupero, al 47', Fusco (ancora lui) è filato via a destra e ha imbucato una palla d'oro che Maccarone ha spedito in rete con un tiro sul primo palo.
Nella ripresa il Cagliari ha mischiato le carte, inserendo il mediano Pinna per il terzino Sulcis e invertendo le aree di competenza di Medri e Lucenti. C'è voluto, però, un mezzo errore di Giampieretti (completato da un mezzo errore dell'arbitro) per riportare il risultato in parità. Al 5', infatti, il mediano ha perso palla sul pressing (probabilmente falloso) di Esposito e Conti è stato bravo ad offrire l'assist a Cammarata: tocco sull'uscita di Berti e 2-2. E qui è iniziata un'altra partita. Il Cagliari ha iniziato a premere e l'Empoli ad indietreggiare. L'ingresso di Mayele (per Capone) è stato devastante. Il congolese ha annichilito - per 15 minuti buoni - l'intera difesa azzurra creando scompiglio in almeno quattro occasioni. Così al 13', al termine dell'ennesima mischia, Abejon ha colpito la traversa con un gran destro dal limite dell'area. Fiutato il pericolo Silvio Baldini è corso ai ripari, inserendo Barollo (per Iacopino) e spendendo in fascia Bresciano. Dieci minuti dopo, poi, l'australiano è passato a fare il mediano, con D'Aniello (entrato per Allegretti) in fascia destra e Marchionni a sinistra per tenere a bada le sgroppate di Lucenti. Mosse azzeccate, come quella di spedire Belleri a seguire, quasi a uomo, Mayele. La spinta del Cagliari ha perso forza, con il passare dei minuti, anche se Cammarata ha avuto due buoni palloni al 22' e al 35'. L'Empoli, però, come nel primo tempo ha riguadagnato qualche metro. Barollo, impreciso all'inizio, ha preso le misure e proprio da una sua iniziativa, al 37', è arrivato il gol partita. Il fantasista, da fuori area, ha chiamato Castelli alla respinta, sulla palla si è avventato Abejon che però non è riuscito a rinviare: oro colato per Maccarone che non ci ha pensato due volte e, da posizione defilata, ha infilato la seconda doppietta consecutiva (e ore sono 13, i gol) con un violento diagonale.
Fine della storia. Ma per l'Empoli il sogno continua

Silvio Baldini tocca il cielo con un dito  (Il Tirreno)
Quando l'arbitro Rossi ha fischiato la fine della partita è letteralmente «svenuto» sulla panchina. Un grande sospiro di sollievo e poi l'immensa gioia di avere vinto una sfida difficile e importante. Come alla vigilia, Silvio Baldini fa appello alla fede. E anche la buona sorte che, a questo punto, diventerà indispensabile per coltivare ancora i sogni di gloria. O meglio per coltivare quell'impresa che il tecnico di Massa sostiene ormai da molte settimane. Lui ci credeva fortemente in questo successo e anche la squadra ha saputo trasmettere sul terreno di gioco la stessa volontà. «Questa vittoria - attacca l'allenatore dell'Empoli - non è un regalo dal cielo. In settimana ci siamo allenati sodo e volevamo a tutti costi i tre punti. Ci siamo riusciti e sono veramente fiero di questi ragazzi. Hanno saputo soffrire e approfittare delle leggerezze del Cagliari». Insomma, hanno avuto fede... «Si, proprio così. E abbiamo avuto anche la buona sorte dalla nostra parte. Se la fortuna continuerà a darci una mano, sono sicuro che ne vedremo delle belle. Siamo in salute, giochiamo bene e abbiamo dei giocatori che possono fare la differenza». Il riferimento è a Marchionni e Maccarone. «Due talenti, che stanno attraversando un momento magico. In questo caso non si tratta di fortuna: è merito del loro impegno nel lavoro quotidiano e della loro crescita. Sono ragazzi seri e si meritano grandi soddisfazioni». Ed ora il miracolo passa da Treviso. «Prepariamo una partita per volta. Possiamo vincere il recupero e continuare nella nostra cavalcato. Ripeto: in questo momento siamo in grado di battere chiunque».
Al settimo cielo anche Pino Vitale. Nel girone di ritorno il valore strettamente economico degli azzurri è lievitato. «Siamo contenti - dice il direttore sportivo - e nello spogliatoio c'è grande euforia. L'Empoli è un bellissimo gruppo: un mix di giovani talenti e uomini di esperienza molto importanti. Di questo bisogna ringraziare il presidente Corsi che, alla fine della passata stagione, ha seguito una politica bene precisa. Come quella, per esempio, di non vendere Marchionni alla Juventus per 6 miliardi e mezzo. Ma ora dobbiamo vincere a Treviso». In panchina c'era anche Cribari. Il caso è risolto? «Il ragazzo si è allenato sempre con noi e il mister ha deciso di portarlo in panchina. La firma sul nuovo contratto dovrebbe arrivare a breve». Vitale conferma poi l'interesse del Manchester United per Marchionni. «E' vero, gli inglesi sono fortemente interessati al nostro giocatore».

Un'impresa tutta da dedicare a quei...19 (La Nazione)
Quando hanno deciso di fare la trasferta sono sembrati un po' a tutti come dei Panda, una razza in via di estinzione. Qualcuno però vedendo la partita in televisione probabilmente li ha un po' invidiati. Sono i quattordici tifosi azzurri che hanno seguito l'Empoli fino a Cagliari, in auto. Altri cinque hanno fatto la trasferta in aereo. Il traghetto partito da Olbia arriverà a Livorno questa sera alle 8, una trasferta di 48 ore sul percorso Livorno - Olbia - Cagliari e ritorno. Alla fine della gara i giocatori sono andati a tirargli le maglie. C'è però da scommettere che non lo hanno fatto per essere ringraziati ma esclusivamente per passione.

28/04/2001

MERCATO
Alex Ferguson verrà a Empoli per vedere all'opera Marchionni

L'indescrezione arriva dall'Inghilterra e attende solo l'ufficializzazione. E' comunque clamorosa perché riguarda l'allenatore più titolato del mondo e perché conferma le voci di mercato da noi riportate nei giorni scorsi. Si tratta di Alex Ferguson, pardon, Sir Alex Ferguson. Il tecnico del Manchester United, artefice dei miracoli dei «rossi», è in partenza per l'Italia dove visionerà di persona alcuni giocatori che interessano all'United. E una tappa è prevista a Empoli. Già, Fergusn verrà a vedere giocare Marco Marchionni. Le relazioni del fratello (al «Castellani» per Italia-Bielorussia) sono state eccellenti e ora ha deciso di muoversi in prima persona per verificare. Ferguson è atteso per le prossime settimane e, se Marchionni lo convincerà, entrerà nella lista dei possibili rinforzi del Manchester (forse per sostituire Beckham). In questo caso l'offerta inglese potrebbe rivoluzionare l'attuale «borsino» che, sul tornante azzurro, vede Juve e Parma in vantaggio su una nutritissima e qualificata concorrenza. Da segnalare anche passi avanti della società azzurra nella trattativa per l'esterno Bonetto dell'Arezzo (ma il cartellino è della Juve): la trattativa sembra essere a buon punto.


16/02/2001

Torneo di Viareggio 2001:
I campioni uscenti dell'Empoli perdono con la Fiorentina (La Nazione)
Fiorentina - Empoli 1-0
Tutta "colpa" di Daniele Baldini che non sapendo se con la Ternana potrà giocare, ha fatto tenere pronto Cribari Sanchez (Binhino), il migliore della primavera, che è stato tenuto a riposo, nel caso dovesse sostituirlo.
FIORENTINA: Fardello, Mugnaini, Fedeli, Guzzo (83' Da Silva), Ficagna (78' Lodirizzini), Ceccarelli, Sorbino, Fanasca (62' Sibiglia), De Vizzi, Guerri, Massaro. All.: Chiarugi EMPOLI: Soldano, Cavallaro (46' Mancini), Olivieri, Vettori, Recchi, Coppola, Lodi, Moro, Precisi (60' Buzzegoli), Matteini, Ruiz (75' Coralli). All.: Cecconi
Arbitro: Marelli di Como Rete: 32' Ficagna
CARRARA — La rivincita c'è stata, ma non della precedente sfida di campionato, bensì della finale vinta dall'Empoli nella passata edizione della «Coppa Carnevale». Nel derby toscano del girone eliminatorio del torneo di Viareggio la Fiorentina ha sfruttato al meglio l'opportunità capitata a Ficagna alla mezz'ora del primo tempo. Fatale è stato un rimpallo su un traversone dalla destra, la sfera è rimbalzata in area nella zona del centrocampista fiorentino che ha insaccato. Un gol che non ha spezzato le gambe agli azzurrini, ma che ha permesso ai viola di chiudersi e difendere il risultato. Un risultato che poteva essere ben diverso se il direttore di gara non avesse annullato, poco prima, una rete segnata da Matteini di testa sugli sviluppi di un corner. E' stato fischiato un fallo molto dubbio sull'estremo difensore della Fiorentina. I ragazzi di Cecconi hanno tentato una reazione raccogliendo però solo una lunga serie di corner. Nella ripresa è stato l'Empoli a comandare la partita a caccia di un importante pareggio ma di mezzo ci si è messa la sfortuna e un po' di imprecisione sotto porta. Un'occasione è capitata a Buzzegoli mentre Coralli, prima di testa, poi con un tiro, ha sfiorato il meritato 1-1. Sulla prima azione è stato bravo il portiere Fardello, sulla seconda palla, al 90', Coralli ha sparato fuori dall'area piccola. Così è sfumato un 'punticino' che poteva fare molto comodo all'Empoli. I brasiliani del Corinthians, infatti, hanno battuto sul campo di Santa Croce lo Standard Liegi per 2-0 e guidano la classifica con 4 punti appaiati alla Fiorentina. Per gli azzurrini, quindi, domani a Levane (Arezzo) si profila una partita dal risultato unico: la vittoria. Solo con i tre punti i ragazzi di Cecconi potranno sperare nel passaggio agli ottavi di finale. Le possibilità potrebbero essere, dando per scontato il successo azzurro, o una classifica alla pari con tutte le squadre a 4 punti (se il Liegi battesse la Fiorentina), o i viola primi con l'Empoli che dovrebbe sperare in un ripescaggio come migliore seconda.
L'amarezza di Cecconi: «Risultato ingiusto ma possiamo ancora farcela a passare il turno»
«E' molto difficile, ma possibile», Luca Cecconi, tecnico della Primavera, tiene aperta una porta al passaggio di turno. «Anche il Corinthians dovrà vincere - continua l'allenatore - quindi sarà una partita aperta e la potremo giocare alla pari. Sappiamo che c'è solo un risultato a nostra disposizione: la vittoria». Sta di fatto che la sconfitta nel derby con i viola non è meritata... «Non mi sembrerebbe giusto uscire dal torneo così, abbiamo dimostrato di essere competitivi. Anche con la Fiorentina abbiamo dato il massimo. E' chiaro che in questa competizione è più bravo chi non perde. A volte occorre trovare la condizione atletica ottimale. In ogni caso io sono soddisfatto dei miei: hanno dato tutto».

13/02/2001

Torneo di Viareggio 2001:
I campioni uscenti dell'Empoli pareggiano (La Nazione)
Empoli - Standard Liegi 1-1

EMPOLI: Soldano, Cribari, Vettori, Villagatti (70' Olivieri), Recchi, Coppola, Lodi, Moro, Precisi (77' Mancini), Del Prete (59' Ruiz), Matteini. All.: Cecconi.
STANDARD: Levaux, Hiligsmann, Maury, Enakarhine, Jacquemin, Pasqualino, Saglman (66' Demonceau), Diane ( 64' Dasoul), Oussalah, Dimvula, Florkin. All.: Daniel Boccar.
Arbitro: Cesari di Genova Reti: 72' Demonceau, 88' Ruiz.
VIAREGGIO — Un pareggio e tanto spavento. Comincia così la «Coppa Carnevale» della Primavera dell'Empoli. La partita inaugurale, che ha visto gli azzurrini protagonisti allo stadio «Dei Pini» come squadra detentrice del titolo, è stata caratterizzata da un incidente di gioco. Si è sfiorata la tragedia quando al 66' il difensore empolese Marco Villagatti e il belga Oussalah si sono scontrati: una testata violentissima. Ha avuto la peggio il centrocampista dello Standard che è rimasto a terra privo di sensi, mentre Villagatti era stordito. Momenti di panico: Oussalah è andato in arresto cardiaco, la lingua rovesciata non gli permetteva di respirare. L'ambulanza di servizio allo stadio non aveva il medico a bordo. E' quindi dovuto intervenire il medico della Primavera, il dottor Gennaro Mazzola, che ha letteralmente salvato la vita al giovane calciatore praticandogli un massaggio cardiaco. Per entrambi i giocatori, poi, d'obbligo una Tac all'ospedale viareggino che ha escluso complicazioni. La gara nel primo tempo ha offerto poche emozioni. Nella ripresa Matteini ha fallito due occasioni clamorose. Poi, subito dopo, è giunto il gol dello Standard su una disattenzione difensiva. Fortunatamente Ruiz, nel finale, ha rimediato infilando in mezza rovesciata un traversone dalla sinistra.

Cecconi: «E' importante avere recuperato»
«Partita dura? E' normale siamo nel torneo più importante del mondo». Così esordisce il tecnico della Primavera azzurra, Luca Ceccon, nel dopo gara. Una partita condizionata dal brutto infortunio capitato al 20'...«E' stato davvero un incidente pericoloso che ha scosso tutti, c'è stata grande apprensione e in campo ci sono stati attimi di paura. Non è un caso se abbiamo subito il gol dopo poco». In ogni caso l'Empoli ha fallito troppe occasioni...«Menomale che siamo riusciti a pareggiare. E' un peccato, però, perché prima dello svantaggio avevamo avuto due grandi occasioni non dovevamo fallirle». Un pari non è l'ideale come avvio...«Lo so, bisogna vincerle tutte, in ogni caso aspettiamo a fare i conti. Ora pensiamo a prepararci bene per i viola».

11/02/2001

Genoa-Empoli 1-2
Genoa (3-5-2): Lorieri, Nicola, Giacchetta, Malagò (1' st Carparelli) Tangorra (22' st Stroppa), Sussi, Mutarelli, Boisfer, Codrea, Francioso, Grieco (30' st Manetti) (22 Campagnolo, 20 Rossini, 23 Ruotolo, 28 Rimondini).
Empoli (4-4-2): Berti, Belleri (37' st Iacopino), Baldini, Fusco, Cupi, Marchionni (11' st Cappellini), Giampieretti, Ficini, Bresciano, Maccarone, Di Natale (40' st Banchelli), (30 Bini, 10 Allegretti, 3 Cribari, 6 Barollo.
Arbitro: Pirrone di Messina Reti: 15' pt Di Natale, 28' st Di Natale, 33' st Carparelli (rigore)

Un Empoli perfetto conquista tre punti a Genova (Il Tirreno)
Di Natale realizza una doppietta, azzurri concentrati e graffianti
Chissà se nella carta astrale dell'Empoli c'era scritto. O se lo aveva previsto. La gara di Marassi è stata giocata sotto il segno dell'Acquario. Giampieretti e Bresciano da una parte e Lorieri dall'altra, sono scesi in campo per cercare di festeggiare nel migliore dei modi il loro compleanno. Ma alla fine, a spegnere le candeline - due addirittura - è stato Di Natale. Lo ha preparato lui il regalo ai suoi compagni. O forse, se lo è fatto semplicemente da solo, visto che il suo, di compleanni cade proprio domani. Certo, che per gioire - e con lui tutta la squadra - ha dovuto aspettare un quarto d'ora, che il pubblico di casa smettesse la contestazione e tornasse sugli spalti, lasciati vuoti all'inizio della partita. Un gol di pregevole fattura, ispirato da Maccarone e che Totò ha rifinito, non poteva passare inosservato.
Il guaio è che la sua rete e l'altra, quella del secondo tempo, hanno inasprito ancora di più gli animi dei supporters ligurei nei confronti dei dirigenti della propria squadra. E, ancor prima che la partita finisse, la contestazione si è fatta addirittura violenta: un gruppetto di ultrà è arrivato fino in tribuna, ha cercato il contatto con Scerni, il «patron» del Genoa e, per sfogarsi, ha divelto le poltroncine gettandole in campo. Scene vergognose, difficili da coniugare con il gioco. Ma torniamo alla partita. Baldini è in vena di cambiamenti: lascia in panchina Cappellini, schiera una difesa con quattro uomini e mette Marchionni a sinistra, fascia opposta a quella che abitualmente frequenta.
La gara esprime subito toni agonistici elevati e, dopo 15 minuti, si sblocca. E' Bresciano a servire un buon pallone a Maccarone che, vince il duello in area con Tangorra e serve Di Natale che, ben appostato sul secondo palo, tocca e insacca. L'Empoli sembra in grado di controllare a suo piacimento. Crea un'azione dietro l'altra, rischia poco e sembra intenzionato a chiudere subito i conti. Ma al 22' Lorieri è strepitoso a chiudere, con un tuffo, il varco nell'angolino al quale aveva mirato Di Natale. I padroni di casa hanno un lampo di reazione dopo la mezz'ora. Prima con Mutarelli che di testa costringe Berti a un volo acrobatico, per mandare la sfera oltre la traversa; poi con Francioso (al 33') sempre di testa. Al 40' Bresciano entra pericolosamente in area e Tangorra lo afferra platealmente e lo atterra. E' rigore: Maccarone dal dischetto tira piano e centrale; Lorieri ha mestiere da vendere per allungare un piede e fermare la corsa del pallone prima che entri in rete. L'occasione fallita pesa un po' troppo sulla squadra azzurra. Il Genoa, invece, sembra aver riordinato qualche idea e, anche grazie all'inserimento di Carparelli, appare più insidioso. Ma all'11' per un inutile fallo di mano di Francioso, scatta la seconda ammonizione per il centravanti ligure che finisce sul cartellino rosso dell'arbitro. In dieci i padroni di casa non si danno per vinti: Mutarelli impegna ancora Berti che si prodiga per neutralizzare anche una punizione di Stroppa. Al 29' arriva il raddoppio dell'Empoli. Belleri lancia Maccarone che, dopo aver fatto una trentina di metri, palla al piede, arriva in area piccola è offre - quasi su un piatto d'argento - la più ghiotta delle occasioni a Di Natale: tutto come in occasione del primo gol. Il piccolo bomber napoletano non ha che da stendere il piede e far volare... l'aeroplanino. Quattro minuti dopo, il Genoa ha l'occasione per riaprire il discorso: l'arbitro giudica con eccessiva severità un contatto in area tra Manetti e Baldini. E concede il rigore: Carparelli è impeccabile. Accorcia le distanze.
L'autocritica di Baldini «Il rigore sbagliato da Maccarone? Colpa mia, io gli ho detto come calciarlo»
Ha un peso sullo stomaco Baldini. Ce l'ha da quando Maccarone ha fallito una ghiotta occasione dal dischetto del rigore. Gli azzurri non commettevano errori dal dischetto da diverse settimane: venti i bersagli centrati consecutivamente. «Ma per favore - dice l'allenatore Silvio Baldini - non gettate la croce addosso al giocatore. E' colpa mia, gli ho detto che doveva calciare in quel modo. E lui l'ha fatto. Anzi, ha tutta la mia stima, perché ha messo in pratica quel che io gli avevo chiesto». Perché ha dato quel consiglio a Maccarone? «Al mattino ci siamo messi a fare le ultime discussioni sull'incontro e quando abbiamo ipotizzato la possibilità di calciare un rigore gli ho detto che Lorieri è un portiere che si muove molto e che alla fine sceglie un angolo per tuffarsi. Un tiro centrale ci avrebbe dato più chanches». A Marassi l'Empoli trova la fortuna: avevate già vinto, in campionato, con la Sampdoria. «Non è così semplice vincere da queste parti. O ci vieni con una grande squadra oppure devi aprofittare di certe situazioni, com'è accaduto a noi». Cosa significa? «Ho spiegato ai ragazzi che avremmo dovuto approfittare delle difficoltà psicologiche che poteva incontrare il Genoa: i risultati non arrivano, il pubblico contesta. In questo clima difficilmente si riescea tornare a galla. Era successo la stessa cosa a me, quando allenavo il Brescia». Siete stati bravi a trovare il gol dopo appena un quarto d'ora? «Sì, ma poi, sbagliando il rigore, ci siamo messi nei guai. La squadra è giovane, rischia queste fasi di calo. Così ci siamo trovati in affanno». Le due reti dell'Empoli sono piuttosto identiche nella dinamica di come sono state preparate: avevato studiato questa azione? «Non fatemi passare per uno studioso. No, non sono frutto di uno schema preciso e preparato». Siete partiti senza Cappellini in formazione. «E' andata bene lo stesso. Lui o un altro fa lo stesso. Lo sapete che questa squadra può puntare su tanti bravi ragazzi. Certo, Cappellini è uno che lo scorso anno con le sue prestazioni ci ha tirato fuori dai guai. Sono convinto che se trova la stessa condizione fisica potrà portarci molto in alto. Lui ha qualità di cui la squadra ha bisogno».

Un solo risultato per tre successi, (La Nazione)
Il girone di ritorno è iniziato positivamente per l'Empoli che ha incassato 9 punti inanellando tre vittorie consecutive: nel derby di Pistoia, in casa col Pescara e domenica a Marassi contro il Genoa. Una curiosità riguarda il risultato di queste tre partite: tutte sono terminate sul 2-1. Non solo, gli azzurri sono riusciti sempre ad andare in vantaggio e raddoppiare, per poi vedere gli avversari accorciare le distanze. Altra curiosità: quella di Genova è la quarta vittoria esterna. All'Empoli non capitava dalla stagione 1996-'97, quando furono cinque...
Le trasferte sul campo di Genova fanno evidentemente bene all'Empoli, almeno in questo campionato. Infatti dopo avere vinto per 1-0 in casa della Sampdoria (rete di Pane) gli azzurri si sono ripetuti col Genoa, imponendosi per 2-1. Anche in questo caso, come in quello coi blucerchiati, si tratta della prima vittoria in assoluto ottenuta dall'Empoli su questo avversario in trasferta ed è una vittoria che arriva dopo tre sconfitte consecutive, tutte con punteggi piuttosto netti in favore dei 'grifoni'.

Contestazione e incidenti a Genova
Un gruppo di una cinquantina di tifosi del Genoa, esasperati per l' ennesima sconfitta della loro squadra, nei minuti conclusivi della partita con l' Empoli hanno assediato la tribuna d' onore, lanciando monete ed insulti contro la dirigenza genoana. Un tifoso ha anche aggredito il direttore generale Gianni Blondet.
Il clima di contestazione alla squadra ed alla società rossoblu, che già si era manifestato all' inizio della partita con l'ingresso posticipato di 15 minuti nella gradinata nord dei sostenitori più caldi, si è ulteriormente acceso nel finale. Al 40' del secondo tempo, con il risultato fissato sul 2 a 1 per gli ospiti, una cinquantina di tifosi del Genoa ha abbandonato la gradinata e si è diretta verso la tribuna d' onore, presidiata da un folto gruppo di agenti. I sostenitori hanno inveito contro la dirigenza, e soprattutto contro il presidente Dalla Costa, assente, cercando di superare le barriere, ma i poliziotti hanno fatto un cordone di sicurezza.
Uno dei tifosi più scalmanati è però riuscito ad entrare in tribuna ed ha aggredito, strattonandolo violentemente, il direttore generale Blondet, l' unico dirigente rossoblu, insieme ad consigliere Alberto Alberti, ad essere presente allo stadio.
Poi, nei minuti di recupero, gli stessi contestatori hanno divelto numerosi seggiolini di plastica e li hanno lanciati in campo, bersagliando la panchina del Genoa. La partita è stata però condotta in porto regolarmente. Al termine della gara i due rappresentanti del Genoa hanno potuto raggiungere la squadra solo attraverso il campo di gioco, mentre i giornalisti, anche loro duramente contestati dalla tifoseria, sono rimasti assediati nel salone sotto la tribuna per circa 15 minuti.
I sostenitori del Genoa, esasperati, hanno infatti invaso il corridoio che conduce agli spogliatoi, impedendo di fatto il passaggio degli «addetti ai lavori». Alla fine anche i giornalisti sono stati costretti ad attraversare il campo di gioco per raggiungere la sala stampa
.


4/02/2001

EMPOLI - PESCARA 2-1
EMPOLI: Berti, Belleri, Baldini, Mirri (31' st Allegretti), Marchionni, Ficini, Bresciano, Iacopino (9' st Cupi), Cappellini, Maccarone, Di Natale. Allenatore: Silvio Baldini.
PESCARA: Bordoni, Gregori, Giacobbo, Sadotti, Galeoto, Palladini, Caracciolo (19' st Ruscitti), Bonomi(1' st De Patre), Annoni, Chianese (1' st Esposito), Vukoja.  Allenatore: Burgnich
Arbitro: Pieri di Genova. Reti: nel pt 31' Maccarone; nel st 18' Di Natale, 24' Esposito su rigore.
Note. Angoli: 10-3 per l' Empoli. Espulso: Sadotti per fallo su Mirri a palla lontana. Ammoniti: Gregori, Giacobbo, Palladini e Baldini per gioco falloso; De Patre per proteste. Spettatori: 2.483 per un incasso di 45.700.000 lire. 


01/02/2001

Perché i tifosi dell'Empoli ce l'hanno con le PAY TV? (La Nazione)
Perché i tifosi dell'Empoli ce l'hanno con le tv a pagamento? Perché, dalla trasferta di Ancona, gli ultras azzurri stanno esponendo uno striscione che invita a non sottoscrivere abbonamenti con le pay-tv italiane che trasmettono partite di calcio?
Se lo sono chiesti in molti, soprattutto dopo il derby di Pistoia, quando lo stricione «
Boicottate Stream-Tele+» faceva bella mostra di sé al «Comunale» sotto la curva degli Ultras azzurri.
La spiegazione dei tifosi che ogni domenica seguono, ovunque e comunque, l'Empoli trova — spiegano loro — radici profonde nella pura passione per il calcio. Il calcio inteso come sport da stadio, non certo come spettacolo da vivere attraverso lo schermo di una televisione. Chi fa sacrifici per seguire la propria squadra lontano centinaia di chilometri da casa, chi prende un giorno di ferie dal lavoro pur di esserci, non concepisce la logica delle pay-tv. Succede infatti che lo stadio possa svuotarsi nelle fredde giornate invernali, che molti preferiscano il video di un circolo o la tv del salotto. Insomma, secondo gli Ultras azzurri, proporre in televisione decine di partite la settimana non fa bene al calcio, quello dello stadio e non del palazzo...

Mercato.
Regonesi saluta la compagnia. E' già «tornato» all'Atalanta (Il Tirreno)
Ha salutato i compagni, nel ritiro di Pescia, ed ha fatto ritorno a Bergamo, prima ancora che iniziasse il derby. E' finita l'avventura in maglia azzurra di Pierre Giorgio Regonesi. L'esterno sinistro, giunto in azzurro a metà della scorsa stagione, cercherà di ricostruirsi una carriera a due passi da casa. A Empoli, dopo un inizio incoraggiante, si è perso. Non certo per colpa di limiti tecnici, ma per i problemi personali che li stanno condizionando una carriera che si annunciava luminosa. Fine prestito - la formula per il suo ritorno a Bergamo - e così Regonesi resta in comproprietà tra Atalanta e Juventus.


30/01/2001

PISTOIESE - EMPOLI     1 - 2 
PISTOIESE (3-5-2): Dei; Zini, Mazzoli, Bianchini; Negro Frer, Riccio (22' st Cimarelli), Amerini, Carbone (28' Lillo), Bellotto; Biancone, Bizzarri (13' st Baiano). Allenatore Caso. A disp.: Fontana, Lambertini, Guzzo, Allegri.
EMPOLI (4-4-1-1): Berti; Belleri, Fusco, Baldini, Mirri (31' st Cupi); Marchionni, Giampieretti, Bresciano, Iacopino (16' st Ficini); Cappellini (39' st Di Natale); Maccarone. Allenatore Baldini. A disp.: Bini, Barollo, Allegretti, Banchelli.
ARBITRO: Bolognino di Milano (Mirri e Mariano, 4º Stagnoli).
RETI: 19' st Bresciano, 30' st Maccarone; 34' st Baiano.
NOTE: recupero 2'+4', angoli 10-3 per la Pistoiese, ammoniti Mazzoli, Bizzarri, Lillo, Negro Frer, Ficini, Giampieretti e Bresciano. Espulsi Baiano e Fusco (46' st). Spettatori 4905 di cui 450 empolesi  (£ 100.165.000)

Sugli spalti è guerra solo con gli striscioni      (Il Tirreno - Pistoia)
I timori della vigilia sono stati fugati dalla bella vittoria ottenuta in campo
Alla fine la vittoria, la sospirata vittoria, è arrivata a placare gli animi. I timori della vigilia, ricordo di sfide passate, sono stati smentiti. Sugli spalti, i tifosi, si sono dati battaglia a suon di cori, di fiaccolate e striscioni. E, diciamolo subito, se c'è da assegnare una vittoria, va data al pubblico di casa. Belle le scenografie, con tanto di fuochi artificiali all'inizio della gara; spiritosi i messaggi anti-empolesi, lanciati con un paio di striscioni. Come dire, l'ironia toscana non... mente mai. L'avventura dei supporters azzurri, però, è stata pesante. Per fortuna ripagata dal bel gioco, dal risultato e da due magnifici gol. Gli ultrà empolesi sono partiti intorno alle 18. Qualche minuto prima, per la verità. In treno, un convoglio dilinea - con cambio a Firenze - direzione PIstoia. Più o meno quattrocento. Qualcuno in più se consideriamo chi è arrivato, nella città delle piante, con un proprio mezzo. Tre i pullman che erano stati allestiti dall'Unione club. Sugli spalti tutto è filato liscio. Ripetiamo, forse il merito va dato anche agli azzurri che in campo hanno sempre richiamato il massimo dell'attenzione. Poi, alla fine, sono stati anche omaggiati delle classiche magliette che Baldini e compagni sono andati a lanciare sotto la curva che li ospitava. Il viaggio di ritorno prevedeva un ostacolo: le coincidenze avrebbero costretto il gruppone di nsostenitori empolesi a bivaccare per alcune ore alla stazione di Firenze, prima di prendere il treno per Empoli. Invece, grazie alla collaborazione delle Ferrovie, è stato chiesto di ritardare la partenza del treno Firenze-Empoli, per ridurre al minimo i disagi. Il clima del viaggio è stato sicuramente festoso. Anche se, per tracciare un bilancio definitivo, c'è da aspettare oggi.

Rotto l'incantesimo: l'Empoli trionfa a Pistoia       (Il Tirreno)
Le reti di Bresciano e Maccarone decidono il derby, inutile il gol dell'ex Baiano
L'incantesimo è rotto, il tabù sfatato. L'Empoli vince il derby di Pistoia (posticipo del 1º turno del ritorno del campionato di B) e lo fa con pieno merito. Giocando più e meglio degli arancioni, sfruttando le sue qualità e soffrendo quando i padroni di casa premono.
Le tre sconfitte consecutive patite contro la Pistoiese, dunque, ormai sono solo un ricordo. L'attualità, per gli azzurri, è fatta da una classifica tranquilla, ma anche di un gruppo destinato a crescere ancora, grazie anche ai nuovi arrivi (l'innesto del «figliol prodigo» Ficini, ieri, è risultato determinante).
Nel complesso, come detto, l'Empoli ha giocato meglio della Pistoiese. È partito forte, ha sofferto a tratti il contropiede nel primo tempo, ma ha ripreso in mano la situazione proprio grazie all'ingresso di Ficini, splendido nel far cambiar passo al reparto centrale. Gli arancioni possono recriminare per un fallo da rigore, apparso abbastanza netto, di Baldini su Biancone nel primo tempo, e per l'infortunio a Carbone, in buona forma. Ma Amerini e compagni si sono svegliati dal torpore troppo tardi. Sullo 0-2 hanno trovato la rete di Baiano ed hanno sfiorato più volte il pari, ma in quindici minuti non è sempre possibile raddrizzare una gara. Caso ha schierato la difesa a tre, con Negro Frer curiosamente avanzato ad esterno destro e Bellotto spostato a sinistra e Biancone e Bizzarri davanti. Dall'altra parte Silvio Baldini ha piazzato Fusco in mezzo alla difesa accanto a Baldini ed ha riproposto Cappellini rifinitore dietro all'unica punta, Maccarone.
L'Empoli parte forte e dopo 2' Cappellini arriva in ritardo ad un passo da Dei su lancio di Iacopino. Ma al 4' è la Pistoiese a recriminare: lancio lungo di Amerini per Biancone che supera in velocità Baldini. Il difensore lo arpiona da dietro in area. Il pessimo Bolognino è a metà campo col fiatone e non può far altro che far proseguire. È l'Empoli, comunque, a tenere in mano il pallino del gioco, mentre la Pistoiese si affida al contropiede. Ne esce una gara vivace. Dopo un miracolo di Dei su Belleri in tuffo (10') ed un'uscita disperata di Berti su Biancone (11') è ancora Biancone ad avere una palla d'oro. Lanciato dal solito Amerini salta ancora in scioltezza Baldini ma, invece di servire il solissimo Bizzarri, spara fiacco su Berti (23'). Al 27' Carbone deve uscire per un infortunio al ginocchio sinistro (entra Lillo). Nel finale di tempo l'Empoli continua a premere ed a sprecare con la Pistoiese che non riesce più ad uscire dal guscio.
La ripresa è ancora più ricca di emozioni. Inizia Amerini con una gran punizione dal limite (9'), poi entrano Baiano per Bizzarri (13') ed il nuovo arrivato Ficini per Iacopino (16'). Chi investe sul mercato vede i risultati ed infatti è proprio Ficini a rivoltare come un guanto la squadra cambiando il ritmo al centrocampo. Ed è ancora lui a servire (19') Bresciano sulla sinistra per l'azione dell'1-0: il centrocampista salta agile Negro Frer e spara dove Dei non può arrivare. Un gran gol. Caso mette dentro Cimarelli e la Pistoiese prova l'arrembaggio. È bravo Berti a smanacciare un diagonale di Biancone (26') ma al 30' l'Empoli raddoppia. Maccarone fugge elegante in contropiede, salta Amerini rimasto a fare il libero ed insacca sull'uscita di Dei (30'). È una doccia gelata per gli arancioni, ma lo 0-2 per l'Empoli ci sta tutto. Amerini e compagni reagiscono e si riversano in avanti. Al 34' è già 1-2. Cross di Amerini, ponte di Bellotto di testa e Baiano, al volo, trafigge Berti. I 10 minuti finali sono un assalto all'arma bianca: in poco tempo la Pistoiese colleziona 5 angoli ed altrettante mischie davanti a Berti, bravo soprattutto a togliere di porta un colpo di testa di Lillo. Così il fischio finale (preceduto dalle espulsioni di Baiano e Fusco per reciproche scorrettezze) regala i tre punti (meritati) agli azzurri.

«È la fine di un incubo»
Baldini elogia Ficini e Bresciano: «Hanno spessore»
E' la fine di un incubo. Silvio Baldini saluta così la vittoria in casa degli arancioni. Il derby con la Pistoiese era diventata ormai una dannazione per gli azzurri, sconfitti a scuon di gol, nelle ultime stagioni. Non è andata così ieri sera. «Abbiamo vinto - spiega il tecnico empolese - e questo ci permette di uscire davvero da un incubo. Nelle ultime partite giocavamo bene e non riuscivamo mai a ottenere quel che volevamo. In una situazione simile è facile che venga a galla un po' di paura». Baldini, ha anche un'immagine molto spiritosa per far capire meglio quel che vuol dire. «E' come quando giochi a carte - dice - al tavolo del poker e dopo qualche mano non riesci a trovare lo "scemo", il pollo da spennare. Alla fine viene il sospetto che sia tu quello che vale meno. Ecco, poteva andare così, invece, questa vittoria arriva anche in una serata nella quale i miei ragazzi hanno dato il massimo». Fabrizio Ficini, empolese «doc» è entrato nella ripresa imprimendo unb ritmo differente alla gara. «Ficini è un giocatore di spessore - dice il tecnico - appena è entrato la squadra si è disposta meglio in campo». Merito anche di Bresciano, autore di un gran gol. «Non lo scopriamo stasera come talento - spiega Baldini - E' un giocatore che vale e lo dimostra ogni domenica». Azzeccata la mossa di spostarlo all'esterno di sinistra. «Anche domenica scorsa, con il Venezia - svela il mister - ho fatto alcuni movimenti. Ma non se n'è accorto nesuno. O meglio, non abbiamo vinto e non era una mossa... vincente». E adesso? «Dobbiamo stare coi piedi per terra. Domenica c'è un altro scontro. E poi un altro ancora. Occorre concentrazione».
Un gol e una t-shirt con dedica
Maccarone svela: «Biancazzurro è il colore che amo»
«Biancazzurro è il colore che amo». «Per te Paolo». Sono le frasi che Massimo Maccarone aveva scritto sulla canottiera. Le ha messe in mostra, sollevando la maglietta, quando ha gioito per il gol. Forse allo stadio non l'hanno vista in molti. Chi era davanti alla televisione, però, sì. «Biancazzurro - svela il giocatore - è il colore del Prato e dell'Empoli. Paolo, invece, è Toccafondi, il direttore sportivo, figlio delpresidente dei lanieri. Lui ha sempre creduto in me. Ed è grazie alla stagione che ho passato nel Prato che adesso sono in serie B. Per questo dedico a lui il gol. Glielo avevo promesso». E l'Empoli? «E' il secondo motivo che mi ha spinto a fare la maglietta - prosegue Maccarone - Perché solo riesco a fare bene con gli azzurri posso arrivare a centrare traguardi ancora più importanti». Da un gol all'altro. Quello di Mark Bresciano è da cineteca. «E' vero - dice il protagonista - è stato un gol molto bello. Appena sono arrivato sul limite dell'aera piccola ho cercato l'angolino alto sul palo più lungo e anche con un pizzico di fortuna sono riuscito a battere Dei. Ci ho riprovato anche qualche minuto dopo, ma in questa occasione il portiere è stato bravo e ha respinto il mio tiro». Con l'entrata di Ficini in campo, il centrocampista australiano si è spostato sulla fascia sinistra. «E' un ruolo che mi piace - commenta - In questo modo ho più spazio per spingermi verso la porta e puntare gli avversari. Comunque quel che mi interessa di più è giocare, qualunque sia il ruolo che mi affida il mister». In campo Bresciano è stato il vero trascinatore della partita. «Un derby è sempre una partita speciale - dice - soprattutto per noi. Ci tenevamo a sfatare questo tabù con la Pistoiese». Protagonista negativo, Pietro Fusco, che finisce anzitempo fuori campo. «Valeva la pena essere cacciato fuori - dice il difensore - perché è servito a mettere fuori causa un giocatore pericolosissimo come Baiano. Siamo amici, appena sotto il tunnel ci siamo riappacificati. Insomma, tutto è finito lì».
Entra Ficini e l'Empoli cambia marcia
Il mediano è stato decisivo nel derby di Pistoia «Inserirsi è stato facile, Silvio Baldini è bravissimo»
E' stato amore a prima vista. Sì, Fabrizio Ficini e Silvio Baldini si sono «trovati» al volo e l'ex centrocampista della Sampdoria ci ha messo appena quattro allenamenti per capire le idee del tecnico di Massa. Il suo ritorno in campo con la maglia dell'Empoli è coinciso con una storica vittoria: quella nel derby contro la Pistoiese. Un acquisto veramente importante, quello del mediano: quando è entrato in campo ha dato l'impressione di avere sempre fatto parte di questa squadra. Sicuro nelle giocate, dinamico nel proporre la manovra e grintoso come al solito sull'avversario. Forse nemmeno aveva sognato un esordio così bello.
«E' accaduto tutto così in fretta. Il mio ritorno a Empoli, l'attesa per il derby con gli arancioni ed una vittoria che ha regalato un'immensa soddisfazione a me, alla mia squadra e alla mia città. Meglio di così...». Si aspettava di entrare subito in partita? «La mia prestazione è stata una sorpresa anche per me. Non pensavo, dopo sei mesi lontano dalle gare ufficiali, di giocare con questa intensità. Significa che a Genova ho lavorato bene e con serietà. Anche il fatto di rivestire i colori dell'Empoli mi ha dato lo stimolo per fare bene. Mi sento un giocatore rinato». Tra lei e l'allenatore c'è stato il «colpo di fulmine»? «I vecchi compagni di squadra mi avevano sempre parlato molto bene del mister e ora che lo conosco posso soltanto confermare quello che mi dicevano. E' davvero preparato e riesce a trasmetterti una carica agonistica incredibile. L'Empoli può andare lontano con Silvio Baldini». Lei in campo ha dato l'impressione di avere sempre fatto parte di questa squadra. «E' stato facile ambientarmi di nuovo. Empoli è casa mia: conosco benissimo questa gente e anche i nuovi giovani sono ragazzi in gamba. Insomma, ho ritrovato il gruppo di persone straordinario che avevo lasciato». Il suo ingresso ha cambiato la partita. «Non esageriamo. La squadra ha preso fiducia e Bresciano è stato bravissimo a segnare quel gol. Vi assicuro che l'Empoli ha dei veri talenti in squadra: Bresciano e Marchionni, per esempio, hanno delle straordinarie qualità». Il gol dell'australiano è frutto di uno schema: ci ha messo pochi giorni a capire cosa vuole Silvio Baldini. «Ho visto Bresciano scattare sulla fascia e sapevo che dovevo lanciarlo. La mia verticalizzazione, ripeto, è stata esaltata dalla rete spettacolare siglata da Mark». La ricordavamo un giocatore grintoso e disinvolto nei lanci. Adesso è bravo anche negli spazi stretti. «In questi anni lontano da Empoli sono migliorato sotto il profilo tecnico. Giocare in serie A e in certe piazze ti aiuta a prendere maggiore confidenza al pallone». Domenica contro il Pescara giocherà dal primo minuto? «Siamo appena all'inizio della settimana. Il mister è molto chiaro su questo aspetto: va in campo solo chi ha lavora bene giorno dopo giorno. La singola partita ha un'importanza relativa». Dove può arrivare l'Empoli? «In alto, molto in alto. Scioriniamo un buon calcio e abbiamo attaccanti in grado di mettere in difficoltà qualsiasi difesa avversaria. Tuttavia, non dobbiamo farci trasportare troppo dall'euforia. La vittoria nel derby ha portato il morale alle stelle, ma contro il Pescara ci sarà da fare un'altra dura battaglia. E non possiamo prenderci il lusso di allentare la presa».
Baiano: «Abbiamo meritato di perdere»
Gli arancioni escono dagli spogliatoi a testa bassa, pochi hanno voglia di parlare
Grande delusione all'uscita dallo spogliatoio arancione. I giocatori escono a testa bassa, senza voglia di parlare, mentre fuori infuria la contestazione contro il presidente Bozzi. Il primo ad arrivare in sala stampa è Angelo Carbone. «Ho sentito una forte fitta al ginocchio sinistro - racconta -, proprio al legamento collaterale. Non ce l'ho fatta a continuare ed ho chiesto il cambio. Il piede mi si è impuntato nel terreno. Che sfortuna!». Oggi o domani verrà sottoposto ad accertamenti. La speranza è che non si tratti di niente di grave.
Chi, invece, schiva i giornalisti è il presidente Luciano Bozzi. Il ko nel derby non lo ha gradito e da oggi (fino a domani sera alle ore 19) dovrà darsi da fare sul mercato per riparare agli errori commessi finora. Più loquace è «Ciccio» Baiano, entrato nella ripresa ed autore del gol dell'1-2, suo quarto centro stagionale. La sua analisi è dura, ma altrettanto giusta: «Abbiamo meritato di perdere - spiega con franchezza - perché l'Empoli ci ha messo sotto fin dall'inizio. Direi che ci poteva andare anche peggio perché siamo stati sempre in grossa difficoltà». Insomma la Pistoiese ha fallito l'appuntamento più sentito dai tifosi. «E' stata una serataccia ed abbiamo fatto poco. C'è stata una reazione nel finale, ma non è bastato. La mia espulsione? Non credevo di aver fatto niente di male e sono stato sorpreso quando ho visto il cartellino rosso».
E' il turno di Cristian Biancone che in attacco si è dato un gran da fare con risultati alterni. «Sono molto amareggiato - ammette l'attaccante - perché perdere così fa veramente male. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze, ma non c'è stato niente da fare». La punta ex Lucchese e Savoia ha anche qualche recriminazione. «Il rigore su di me ad inizio partita era nettissimo e non so come mai l'arbitro non l'abbia fischiato. Baldini mi ha nettamente strattonato. Quell'episodio poteva cambiare la partita. Il calcio purtroppo è questo». E l'Empoli? Per gli azzurri Biancone ha solo complimenti. «Ci hanno messo in difficoltà grazie ad un buon possesso di palla».


27/12/2000

Torna la «Befana azzurra» la sfida a scopo benefico (Il Tirreno)
Dopo un anno di pausa torna la «Befana azzurra», la manifestazione a scopo benefico che vede coinvolti i giocatori dell'Empoli. Quest'anno si terrà il 4 gennaio, al palazzetto dello sport di via delle Olimpiadi. Gli atleti di silvio Baldini sfideranno le formazioni della Computer Gross (lo sponsor della squadra), degli amministratori comunali, dei giornalisti e dei tifosi. Quest'ultima è la squadra da battere, visto che ha conquistato la vittoria nelle ultime due edizioni disputate (anche se, qualche maligno, ha sospettato che abbiano goduto di qualche beneficio, da parte dei giocatori dell'Empoli, che in questo modo si sarebbero conquistati un pizzico di sostegno in più per le gare di campionato). L'ingresso sarà a offerte. Il ricavato verrà devoluto ad alcune associazioni del territorio.

23/12/2000

Empoli-Monza 4-2

EMPOLI: Berti 6, Baldini 6, Belleri 6,5, Fusco 6, Di Natale 5.5 (21' st Budan 7), Iacopino 6.5 (15' st Allegretti 6), Cappellini 6.5 (1' st Barollo 5.5), Giampieretti 6, Maccarone 6.5, Bresciano 7.5, Marchionni 6. In panchina: Bini, Cribari, D'Aniello e Bianconi. Allenatore: Baldini.
MONZA: Aldegani 5, Esposito 5.5, Colombo 5, Branca 6.5, Damiani 5 (10' st Ganci 5), Damiani 6, Rossi 5.5, Rutzittu 6, Lantignotti 6, Briano 5, Pergassi 5. In panchina: Radaelli, Buriani, Deicco, Degano, Maggioni e Cunsolo.
ARBITRO: Dondarini 5.5. RETI: 11'pt Bresciano; 7' st Iacopino, 22' st Rutzittu, 23' st Branca, 31' st Maccarone, 45' st Budan.
NOTE: spettatori 3.000 circa.

Dalla Maratona la spinta per la vittoria (La Nazione)
Ormai l'Empoli è abituato a soffrire e a far soffrire. Dopo i due gol del Monza il pubblico del «Castellani» si era decisamente preoccupato. D'altra parte le ultime sconfitte avevano creato un'atmosfera di «paura». Il pareggio dei brianzoli pareva aver affondato la squadra di Baldini. C'è stata però una reazione, anche grazie all'incitamento della Maratona che ha continuato a tifare. Un canto quasi incessante per tutta la gara, intervallato dai boati dei gol e da un battimano. All'ingresso in campo di Igor Budan, infatti, dalla Tribuna come dalla Maratona, si è levato un caldo applauso.
Altra storia per la dozzina di tifosi monzesi. Per loro ha parlato uno striscione polemico: «
Noi per i colori di Monza.Voi per i colori dei soldi».

L'altalena delle emozioni premia l'Empoli (Il Tirreno)
Gli azzurri si fanno rimontare due gol in due minuti, poi piegano il Monza nel finale
C'è di tutto dentro Empoli-Monza. C'è il poco-gioco dei primi 60 minuti, ci sono le emozioni racchiuse nel resto della gara, c'è la storia «strappalacrime» tipicamente natalizia. Ma non basta: c'è anche l'Empoli poco brillante ma vincente della prima parte, c'è quello che in due minuti rischia di gettare alle ortiche mesi di lavoro, c'è quello che si aggrappa al suo orgoglio e alla fine sorride. E forse quello che più conta, quello che alla fine deve essere messo in risalto, è proprio l'esito del match: l'Empoli vince, si mette alle spalle il periodo nero (1 punto nelle ultime 4 gare) e va in vacanza tirando un bel sospiro di sollievo. Attenzione, però: la squadra non è ancora quella che ha espugnato Genova, quella che ha strapazzato il Siena, ma per ora va bene così. I problemi ci sono, eccome. Anche se il più grosso, forse, è stato eliminato proprio dal risultato finale. Contro un Monza ridotto ai minimi termini (ben 8 gli assenti tra i brianzoli), infatti, gli allievi di Baldini accusano la tensione del momento, sentono sulle spalle tutto il peso del periodo negativo che li ha accompagnati a questa gara. Si vede fin dai primi minuti che l'Empoli è contratto. Prova a spingere, con una formazione più che mai votata all'offesa, ma fa confusione. Così i primi brividi sono per Berti, impegnato prima da un retropassaggio pericoloso di Belleri (8'), poi da una rasoiata dalla corta distanza di Rutzittu (9'). Il portiere, però, c'è e l'Empoli lo ringrazia nel migliore dei modi. Al 10', infatti, Di Natale si beve un paio di uomini sulla trequarti e premia l'inserimento di Bresciano con un assist che il centrocampista australiano trasforma in oro colato: è il vantaggio. In campo, però, cambia poco perché il Monza continua a giochicchiare (ritmi blandi in attesa del colpo del sempre-verde Branca) e l'Empoli fa poco di più. Ma i brianzoli sono talmente fragili che due invenzioni di Cappellini (14' e 23') liberano prima Di Natale, poi Maccarone davanti al portiere. L'esito è sempre lo stesso, con Aldegani che si salva. Al 33', poi, Cappellini sforna un altro pacco regalo (leggasi assist) che Di Natale spreca di nuovo. Nella ripresa l'Empoli riparte un po' più baldanzoso e già al 2' Aldegani deve superarsi per deviare sopra la traversa un'incornata di Belleri. Poco dopo, al 7', arriva il raddoppio: Maccarone lancia Bresciano sulla destra, cross lungo e comodo appoggio di Iacopino alle spalle di Aldegani. Gli azzurri potrebbero dilagare, ma all'8' il portiere ospite si supera sulla conclusione ravvicinata di Maccarone e sulla successiva ribattuta a colpo sicuro di Di Natale. Sono talmente straripanti gli azzurri, che Silvio Baldini - che già aveva precauzionalmente sostituito Cappellini con Barollo nell'intervallo - regala la passerella a Iacopino (dentro Allegretti) e 25 minuti di gloria a Budan (fuori Di Natale). Ma l'insidia è dietro l'angolo e si materializza in un batter d'occhio. Minuto 21: Branca, dalla sinistra della difesa azzurra, crossa al centro dove Rutzittu - industurbato - devia in rete. Berti si ferma reclamando un tocco di mano, ma l'arbitro convalida il gol. Minuto 23: Lantignotti - sempre dalla fascia orfana di Iacopino - rimette al centro dove Branca s'inventa un gol (colpo di testa in torsione) da campionissimo. Due fiammate, due cazzottoni in faccia. L'Empoli sbanda, sembra sul punto di crollare. Poi, al 30', si aggrappa al suo uomo migliore: Bresciano. L'australiano piazza un break a centrocampo, avanza e serve Maccarone che salta comodamente lo sbadato Rossi e - con rabbia - infila Aldegani. Gli azzurri non sono più spumeggianti come prima, ma riescono a contenere un Monza comunque un po' più fiero di quell'undici che vagava per il campo nel primo tempo. Ma la partita è pur sempre quella pre-natalizia e la favola si piazza, puntuale, in coda. Al 44' Allegretti ruba palla a Briano e serve Budan. E lui - sì, proprio lui il chiaccheratissimo croato - si esalta con un pallonetto sull'uscita di Aldegani e viene sommerso dall'abbraccio dei compagni e dall'affetto del pubblico. Ora si può davvero chiudere: il Natale si è colorato d'azzurro.

«Sul 2-2 ho temuto di perdere» (Il Tirreno)
Silvio Baldini: «Siamo stati capaci di buttare tutto a monte Per fortuna la squadra ha avuto una bella reazione d'orgoglio»
. Obiettivo raggiunto. Dall'ultima partita del 2000 l'Empoli doveva assolutamente ricavare i 3 punti per interrompere una striscia negativa e andare alla sosta a quota 24 in classifica. Ma non è stata una formalità. «Nel bene e nel male siamo sempre i soliti - afferma mister Silvio Baldini - avevamo costruito una buona partita, creando tante palle-gol e portandoci sul 2-0. Ma in tre minuti siamo stati capaci di buttare a monte tutto, facendoci rimontare. A quel punto il primo pensiero è stato non perdere. Per fortuna la squadra ha avuto una bella reazione. Questa forza deve darci fiducia anche per il futuro, perchè non era facile segnare altre due volte». L'Empoli dopo un lungo periodo di digiuno è dunque tornato al gol. E nel finale si sono sbloccati anche gli attaccanti Maccarone, all'asciutto da diverso tempo, e Budan. «Quattro gol fatti e altrettanti sbagliati per poco - osserva il mister azzurro - non sono un bilancio da sottovalutare. Quando siamo bravi a spedire la palla dentro la rete diventiamo una squadra in grado di mettere sotto qualsiasi avversario. Ed è quello che è capitato nel finale contro il Monza. Magari non si dovrebbero aspettare queste improvvise fiammate. Purtroppo in certi frangenti perdiamo le misure tra i reparti e sbandiamo pericolosamente. In questo modo abbiamo permesso al Monza di ottenere il momentaneo pareggio. E sul 2-2 mi sono preoccupato di non subire un altro gol». Ora l'Empoli può affrontare la sosta con maggiore tranquillità. «La quota raggiunta in classifica è buona - conclude Silvio Baldini - dobbiamo continuare con queste prestazioni, ma essere più cinici in zona gol. Devo dire che anche nelle precedenti 4 giornate, in cui avevamo racimolato 1 punto, la squadra si era espressa bene. Ma quando non si segna è difficile far risultato. La partita contro il Monza deve rappresentare un punto di partenza, per Budan che ha realizzato il primo gol e per tutta la squadra. Non pensiamo di aver risolto tutti i problemi con questo 4-2: c'è ancora da lavorare».

IN LIBRERIA
Tutti i giocatori dell'Empoli raccolti in «Uomini azzurri»
Si chiama «Uomini azzurri» ed è il nuovo libro di Carlo Fontanelli, edito dalla Geo edizioni di Empoli. La nuova fatica dell'esperto di statistica calcistica riguarda gli ottanta anni dell'Empoli, che proprio di recente, sono stati festeggiati dalla società azzurra. Il libro contiene, in pratica, le fotografie di tutti i giocatori che hanno vestito la maglia azzurra dal giorno della nascita ufficiale della società a oggi. Una specie di almanacco, con tanti volti, ognuno die quali, probabilmente, porterà indietro i lettori in ricordi più o meno belli, più o meno affascinanti. Insomma, ottanta anni di storia del calcio empolese che vengono a integrare l'altro libro, la minuziosa storia della società di piazza Matteotti, fatta di risultati, classifiche, curiosità, che Fontanelli ha pubblicato negli anni scorsi e che, per patiti del calcio e addetti ai lavori è diventata una vera e propria bibbia.
IL volume oltre alla sezione dedicata ai calciatori, ne ha anche una dedicata ai presidente e, ovviamente, agli allenatori.
Insomma è l'ideale per chi, in questi giorni di festa, vuol fare un bel viaggio nella memoria, restandosene seduti comodamente a casa propria. Unica avvertenza: occorre passare prima dalla libreria, dove il libro è in vendita da ieri.

17/12/2000

Torino-Empoli 1-0
Torino (3-5-2): Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Castellini, Asta, De Ascentis, Brambilla, Maspero (38' st Tricarico), Schwoch, Colombo (22' st Pinga) (29 Pastine, 23 Cudini, 26 Mandelli, 19 Semioli, 9 Ferrante).
Empoli: (3-5-2): Berti, Belleri, Baldini (29' st Barollo), Mirri (8' st Maccarone), Marchionni, Allegretti (17' st Iacopino), Cribari, Bresciano, Cupi, Di Natale, Cappellini (30 Bini, 26 Bianconi, 8 Fusco, 20 Giampieretti).

Arbitro: Farina di Novi Ligure. Rete: nel pt 32' Schwoch. Ammoniti: Delli Carri e Bresciano Angoli: 4 - 4

All'Empoli non basta la generosità, passa il Torino (Il Tirreno)
Per gli azzurri si rivela fatale l'unica disattenzione in difesa
Mezz'ora di gioco accorto non basta. E neppure serve, nei minuti finali, un generoso forcing. L'Empoli si arrende al Toro che non scalpita, bravo solo a sfruttare l'unica disattenzione commessa dagli azzurri. Un copione che sembra già visto. Come sembrano vecchie storie la scarsa incisività dell'attacco toscano, la poca convinzione in prima linea. E la mancanza di un pizzico di fortuna. Sono questi gli ingredienti che, alla resa dei conti, portano Baldini e i suoi ragazzi a fare i conti con il rammarico di aver gettato al vento - nelle ultime due trasferte - punti importanti per la classifica. Al «Delle Alpi» il tecnico toscano manda in campo la stessa formazione di sette giorni prima. E, per una buona mezz'ora sembra anche capace di rintuzzare l'offensiva che i granata sferrano davanti al proprio pubblico. La squadra di Camolese, priva degli squalificati Bonomi e Venturin e di un corposo numero di infortunati, parte con determinazione, ma evidenzia una carenza di idee. Affida tutto, almeno in avvio di gara, alle discese fulminee di Asta sulla sinistra e di Castellini sulla fascia opposta. Quando i suggerimenti arrivano dalle parti di Berti, però, mancano spazi e spunti per concretizzare. Non succede così al 32'; quando Castellini e Schwoch sono bravi a sfruttare un momento di disattenzione della squadra azzurra; un errore collettivo, complice il centrocampo e complice anche la difesa. Succede che Castellini beffa Allegretti e Marchionni e si spinge sulla fascia sinistra. Può arrivare addirittura sul fondo, perché anche Belleri rimane fuori causa. E, quando manda il suo suggerimento in area, Schwoch che nel frattempo ha seminato Cupi, è tutto solo. Ha il tempo di controllare, mirare e cogliere tranquillamente il centro. E' il gol che cambia volto tattico alla partita. I padroni di casa, a questo punto, arretrano il proprio baricentro d'azione; chiudono varchi e spazi ai loro avversari; diventa difficile imbastire un'azione che non si perda, inevitabilmente, davanti a un muro umano pronto a far barriera davanti all'area presidiata da Bucci. A rompere questa situazione, Baldini ci prova. Lo fa nella ripresa, prima togliendo un difensore (Mirri) per mettere una punta (Maccarone). Ma deve fare i conti con il momento non certo positivo che sta attraversando l'ex del Prato. Poi con l'inserimento di Iacopino, che porta solo una maggiore vivacità al gioco. Un paio di occasioni, però, vanno segnate, a favore dell'Empoli, che - in entrambi i casi - può appellarsi al fatto di non avere una buona stella, in questo momento. E' quanto è accaduto a Di Natale, al 9' del primo tempo, al quale Bucci ha letteralmente consegnato palla in piena area in occasione di un rinvio sbagliato; con l'attaccante che non è stato capace di indirizzare subito in rete permettendo al portiere di chiudere ogni varco. E a Belleri, al quale va dato atto dell'unico tiro pericoloso: è il 33' del secondo tempo quando riceve in area, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, in mezza rovesciata indirizza all'angolino alto più distante. Bucci vola e manda in angolo. Poi gli errori: Cappelini, al 19', ha grande intuito. Lancia Di Natale sulla fascia e va in area a raccogliere il passaggio di ritorno. Ma, a dispetto della sua ottima posizione, al momento del tiro fa... «cilecca». Si riscatta, poco dopo, su calcio piazzato. Mette Bucci in difficoltà, costretto a parare in due tempi, davanti a Di Natale pronto a concludere.
«Ci manca la maturità»
Baldini punta il dito su questo limite per spiegare le ragioni della sconfitta
E' tutta questione di maturità. Silvio Baldini s'appella a questa qualità che, se fosse stata sfoderata in campo, la sua squadra adesso si troverebbe a fare un bilancio più positivo delle ultime due trasferte. «Con un pizzico di maturità in più a Salerno avremmo potuto conquistare i tre punti - dice l'allenatore azzurro - e a Torino potevamo anche centrare un pareggio che, tutto sommato, avremmo pure meritato». Già, l'Empoli in novanta minuti di gara ha subito solo in occasione del gol, tra l'altro generato da un errore. «La mia squadra - commenta il tecnico toscano - ha cercato di fare il meglio. Ma a volte occorre considerare il fatto che l'avversario di turno non ti permette di mettere in pratica quel che uno si prefigge alla vigilia». L'Empoli ci ha provato con tutte le forze. Ad esempio negli ultimi minuti si è riversata, a testa bassa, in avanti, senza ottenere niente di concreto. «Eravamo tutti in attacco - dice Silvio Baldini - ma non siamo stati capaci di pungere. Non abbiamo trovato, insomma, il colpo fortunato. Ci è capitato con Belleri. Lui è stato bravo, ha indirizzato nell'angolino, ma il portiere è stato capace di chiudere in corner. Ma consideriamo anche un'altra cosa: il Toro ha fatto un solo tiro, quello del gol. Poi i granata si sono chiusi indietro, a controllare le nostre incursioni». E qui sono iniziati i problemi per la manovra azzurra che, in pratica, non ha avuto più sbocchi. «A quel punto - continua nella sua analisi l'allenatore degli azzurri - avevamo poche possibilità: potevamo sbloccare il risultato o su calcio piazzato oppure in seguito a un loro errore, come è successo a noi. Ma ci è andata male. In prima linea facciamo un po' di fatica a trovare il gol. Ma non dobbiamo spaventarci. D'altra parte, lo dico sempre, noi abbiamo un gruppo molto giovane: è capace di compiere delle grandi imprese. Ma allo stesso tempo anche di fare il contrario». Ora si torna al Castellani: sabato, nell'anticipo natalizio, arriva il Monza. «Obiettivo - conclude Baldini - la vittoria. Come ogni domenica, d'altronde. Ma con una sosta lunga davanti, sarebbe davvero un bel toccasana per il nostro morale».

10/12/2000

Salernitana - Empoli 0-0
Salernitana (4-4-2): Soviero, Mantelli, Fusco, Cardinale, Tamburini, Campedelli (40' st Di Jorio sv), Corrent (24' st Vignaroli), Cristiano (24' st Bigica), Vannucchi, Di Michele, Guidoni. In panchina: 17 Botticella, 2, Bolic, 13 Zoro, 20 Chianese. Allenatore: Oddo 
Empoli (3-5-2): Berti, Mirri (36' st Bianconi), Baldini, Belleri, Cupi, Bresciano, Cribari, Allegretti (Maccarone 18' st), Marchionni, Di Natale, Cappellini (26' st Barollo). In panchina: 30 Bini, 11 Iacopino, 21 Regonesi, 19 Budan. Allenatore: Baldini
Arbitro: Marco Gabriele di Frosinone. Recupero: 2' e 4'. Angoli: 3-4 per l'Empoli. Ammoniti: Allegretti, Corrent, Di Michele, Marchionni, Bresciano e Cupi tutti per gioco falloso. Note: Terreno n buone condizioni, cielo sereno, 12mila gli spettatori.
 

4/12/2000

Maxi truffa tentata all'Empoli E' lo stesso della Juventus (Il Tirreno)
Potrebbe avere un nome e un volto, la persona che nell'aprile scorso ha cercato di portar via, con una truffa, quasi mezzo miliardo di lire alla società dell'Empoli calcio. A Torino, nei giorni scorsi, è stato arrestato dagli agenti della Questura del capoluogo piemontese Daniele Ignazzi, ritenuto il responsabile di una maxi-truffa ai danni della società Juventus calcio e della Banca Sella. L'uomo potrebbe essere stato l'autore di entrambi gli episodi, perché nella loro dinamica, sono stati messi a segno con le stesse identiche modalità. La vicenda che riguarda l'Empoli, risale all'aprile di quest'anno: qualcuno aveva cercato di portar via quasi mezzo miliardo da un conto corrente della società di calcio. Anzi, a dire il vero, c'era quasi riusciti. Poi, grazie ai controlli di un'impiegata della società, tutto è stato fermato. Il fatto venne denunciato alla polizia del commissariato di Empoli che, ancora sta portando avanti le indagini (che coinvolgono anche una banca greca) con molta probabilità si avvarranno della collaborazione dei colleghi piemontesi, per cercare di stabilire se l'uomo finito in carcere a Torino possa avere delle responsabilità nell'episodio di Empoli. Tutto nacque con una telefonata fatta a una delle banche della città dove l'Empoli ha un conto corrente. Chi chiamò si era spacciato per un dipendente della società di piazza Matteotti. «Tra qualche giorno - disse all'impiegato dell'istituto di credito - - vi manderemo con un fax l'ordine per un bonifico di 485 milioni di lire. Beneficiaria sarà una banca greca. Riguarda una nostra trattativa andata a buon fine». Puntuale, qualche giorno dopo, alla banca arrivò il fax, con tanto di carta intestata alla società di calcio. Anche la firma, quella dell'amministratore delegato, era identica. Lo stesso Francesco Ghelfi rimase stupito, nel vederla, per come era stata falsificata perfettamente. La banca, con quell'ordine, dette il via all'operazione. Ma, appena il giorno dopo, un controllo amministrativo dell'Empoli smascherò tutto. Il fax era fasullo, realizzato al computer. La firma pure. Immediato il contatto con la banca. E, per fortuna, questo bastò per bloccare l'operazione prima che i soldi arrivassero a destinazione. Le indagini partirono subito. Anche se, in questi mesi, si sono fermati davanti al fatto che, per conoscere chi aveva aperto il conto corrente in Grecia, dove sarebbero finiti i soldi del bonifico, occorreva una rogatoria internazionale. Adesso, con l'arresto di Torino, la vicenda si riapre: la Juventus cadde in una trappola simile. Allora i soldi - quasi 5 miliardi - furono rintracciati in Lussemburgo.

3/12/2000

Empoli-Cagliari 0-3
Empoli (3-5-2): Berti, Bianconi, Baldini, Cupi (27' st Belleri), Marchionni, D'Aniello (1' st Barollo), Giampieretti, Bresciano, Fusco (22' st Allegretti), Di Natale, Maccarone. Cagliari (4-4-2): Scarpi, Villa, Lopez, Circati, Sulcis (27' st Medri), Buso (36' st Diliso), Pinna, Conti, Lucenti, Suazo (44' pt Beghetto), Cammarata.
Arbitro: Cassarà di Palermo. Reti: nel pt 19' Suazo, 42' Cammarata; nel 43' st Cammarata.
Spettatori Paganti 958 - Abbonati 1803 per un incasso totale di 50.000.000

27/11/2000

CROTONE-EMPOLI  3-1
CROTONE: Cesaretti, Ametrano, Porchia, Pecorari (20' st Nocerino), Aronica, Pagliarini (29' st Leone), Superbi, Cardinale, Giampà, Ambrosi (8' st Sculli), Deflorio. Allenatore: Papadopulo
EMPOLI: Berti, Fusco (40 st Belleri, Bianconi(40' st Cupi), Matteazzi, Marchionni, Cappellini, Giampieretti, Bresciano, Iacopino(9' st Barollo), Di Natale, Maccarrone Allenatore: Baldini  Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: Nel pt 8' Di Natale, 14' Pecorari; nel st 6' Giampà, 31' Deflorio. Note: ammoniti Giampà, Porchia e Iacopino.  Angoli 6-2 per l'Empoli

Pranzo in riva al mare, nasce il gemellaggio fra tifoserie (La Nazione)
Dopo i disordini dei tifosi senesi la scorsa settimana, dal calcio arriva una buona notizia. Ieri i cento fedelissimi dell'Empoli hanno stretto un gemellaggio coi «colleghi» di Crotone. Tutto è stato suggellato durante un bel pranzo in riva al mare. In rappresentanza dei rossoblù la «Gioventù pitagorica», i «Nasty boys» e lo «Scintilla group», che hanno stretto amicizia coi cento appassionati venuti in pullman da Empoli dopo un viaggio lunghissimo. Una bella cosa, se si pensa ai recenti disordini dei tifosi senesi nella nostra città.
RIENTRO AVVENTUROSO AD EMPOLI
E' stato un rientro decisamente movimentato quello degli azzurri dalla trasferta di Crotone, sia per la squadra che per i tifosi. Il volo charter noleggiato dalla società ha impiegato molto più tempo del previsto per coprire il tratto Crotone-Firenze. Il volo è stato infatti caratterizzato da numerose turbolenze che hanno rallentato e reso meno facile il tragitto.
Avventuroso, ma in questo caso era molto più facile da prevedere, il viaggio dei tifosi. Il pullman, i 4 pulmini e il camper che avevano raggiunto la città calabrese nella notte fra sabato e domenica hanno compiuto il viaggio inverso nella notte fra domenica e lunedì. L'arrivo a Empoli è avvenuto alle prima luci dell'alba di ieri mattina, dopo la seconda notte consecutiva trascorsa in autobus. Per i tifosi azzurri si annuncia ben presto un'altra trasferta lunga. La prossima settimana infatti l'Empoli giocherà allo stadio «Arechi» di Salerno.

17/11/2000

EMPOLI (3-5-2): Berti, Fusco, Baldini, Bianconi (23' s.t. Cupi); Cappellini, Giampieretti, Bresciano, Iacopino (23' s.t. Barollo), Marchionni; Maccarone, Di Natale (45' s.t. Matteini). All. Baldini
SIENA 4-3-3: Gianello, Cesari, Mignani, Voria, Traversa; Argilli, Colasante, Cavallo; Pagano (9' s.t. Campolonghi), Tiribocchi (23' s.t. Ginestra), Arcadio (9' s.t. Sciaccaluga). All. Sala.
Arbitro Pirrone di Messina Marcatori: 5' p.t. Maccarone, 43's.t.
Note: espulsi al 33' Sala (tecnico del Siena) e Vitale (ds dell'Empoli); al 36' Traversa, e al 38' st Cavallo. Spettatori 8.000 circa (2.000 provenienti da Siena).

Cori e sfottò prima e dopo la «battaglia» (Nazione -  Sport)
«C'è voluta la B per vedervi qui». E' empolese il primo atto del derby fra le tifoserie, vibrante come quello fra le squadre. Decine di fumogeni accolgono i giocatori in campo, mentre la voce dei tifosi ospiti all'inizio è più alta di quelli di casa. Poco dopo però il gol di Maccarone fa esplodere il «Castellani» e zittisce gli ospiti. E' il momento in cui la tensione al cancello fra la curva dei senesi e la pista di atletica raggiunge il culmine. Le forze dell'ordine impiegano diversi minuti per impedire un tentativo di invasione. Poi torna la calma e lo striscione «Senese improvvisato ultrà, il palio è la tua vera realtà» esposto nell'intervallo, restituisce un po' d'ironia agli spalti.

Tafferugli, ferite 10 persone   (Il Tirreno Nazionale)
Serata di scontri, in città e allo stadio. Il derby di calcio tra Empoli e Siena ha acceso gli animi degli ultrà senesi fin da quando hanno messo piede a Empoli. Anzi addirittura prima, in treno. Il convoglio che li ha portati a Empoli (sono arrivati intorno alle 19,30) alla stazione è stato in gran parte danneggiato: gli estintori divelti e gettati dai finestrini; scompartimenti e bagni rotti. Poi gli scontri sono avvenuti quando, scesi dal treno, sotto l'occhio vigile di quasi duecento agenti (a dar man forte alla polizia c'erano carabinieri e guardia di finanza, oltre ai vigili urbani) sono saliti sui pullman e sono stati portati nella zona sportiva. Infine dentro lo stadio dove s'è verificata un tentativo di invasione. Alla fine il contro dei feriti è di almeno dieci persone: cinque tifosi (uno portato all'ospedale) e cinque agenti, colpiti da monetine. Tutti, per fortuna, di lieve entità.

GLI INCIDENTI DEL DOPO DERBY (Il Tirreno - Empoli)
Un fermato e 10 feriti nella «guerriglia» degli ultrà - In via Roma e piazza Vittoria vetri rotti alle auto e cassonetti ribaltati
Auto danneggiate, cassonetti rovesciati; le transenne dei lavori in piazza della Vittoria divelte. Il bilancio dei danni del dopo derby non si ferma qui: c'è da mettere in conto una decina di feriti, tutti lievi e un fermato dalla polizia. Poi i danni in via Roma, alle auto e alle case. E al treno - che ha portato i tifosi a Empoli e che li ha riportati a Siena - danneggiato in più parti. Dalle 19,30 di ieri in città si è respirato aria di guerriglia urbana. I primi incidenti si sono verificati proprio sul convoglio ferroviario che ha portato gli ultras senesi a Empoli: danni ai bagni e estintori divenlti e gettati dai finestrini. Poi i primi scontri con le forze dell'ordine: in piazza don Minzoni quando gli agenti di polizia (oltre un centinaio), i carabinieri e la guardia di Finanza (un altro centinaio) hanno cercato di far salire su alcuni autobus della Lazzi i gruppi dei tifosi senesi. C'è stato un po' di parapiglia; uno scontro fra pullman. Poi, per fortuna, tutto è filato liscio, fino allo stadio. Ma dopo poco più di mezz'ora, trascorsa tra i soliti cori e striscioni offensivi, s'è riaccesa la mischia. Forse per colpa di quel che stava succedendo in campo (le espulsioni di Vitale, Sala e Traversa si erano appena verificate). Complice anche un cancello che, misterioramente s'è aperto in curva Sud: qualcuno ha cercato di fare invasione di casmpo e gli agenti della polizia sono stati costretti a caricare per far cambiare loro idea. Tre giovani tifosi sono rimasti feriti. Il più grave (un taglio al cuoio capelluto) è stato portato al pronto soccorso da un'ambulanza della Misericordia, per i punti di sutura. Sono rimasti contusi anche alcuni agenti, almeno tre, feriti sotto il lancio di monetine e di pietre. Alla fine della gara si sono riaccesi gli animi. I tifosi senesi sono stati accompagnati a piedi alla stazione (il treno partiva intorno alle 11,45). Lungo il tragitto, noncuranti del cordone di polizia, hanno ripetutamente continuato a fare danni. Prima nel parcheggio di via Bisarnella (un vetro del palazzo della Lince è stato mandato in frantumi). Poi in via Carducci, dove una decina di auto parcheggiate sono state prese a calci a bastonate: carrozzerie ammaccate e vetri rotti. In piazza della Vittoria altri danni: sono state prese di mira le autovetture lasciate incautamente in sosta (nonostante i cartelli di divieto); i cassonetti ribaltati le transenne che delimitano la zona dove si stanno effettuando i lavori. E la scena si è ripetuta anche lungo via Roma dove la polizia è stata costretta a caricare nuovamente. E dove i tifosi hanno risposto con il lancio di pietre e di bastoni. Altri due ragazzi sono rimasti feriti e sono stati portati all'ospedale. Anche in questo caso, per fortuna, se la caveranno in pochi giorni. In via Roma sono state rotte i vetri di un paio di portoni; A mezzanotte è avvenuta la partenza, sotto un fitto lancio di monetine. E con la preoccupazione che altri danni si scopriranno oggi.

SQUADRACCE FASCISTE ORGANIZZATE FRA I SENESI
Fra le mille vicende che hanno colorito la notte di fuoco del 'dopo derby' col Siena, ce n'è una che nasconde un aspetto sicuramente inquietante. A narrarla è il dirigente del commissariato, dottor Bruno D'Agostino. «Comprendo bene che questa possa, o meglio debba essere solo una nota a margine — esordisce colui che ha diretto l'ordine pubblico nel tumultuoso venerdi notte — ma non posso non ricordare come la stragrande maggioranza dei tifosi più violenti non si fregiasse tanto dei colori bianconeri del Siena, ma avessero il collo avvolto in sciarpe nerissime, vivacizzate soltanto da una fiamma tricolore. Non vorrei aggiungere altro, anche se un corredo simile pare emblematico di una tifoseria che è arrivata a Empoli intenzionata a solo seminare violenza, come ben dimostrano i fattacci che hanno accompagnato la carovana senese sia nel viaggio di andata che di ritorno.

 Scontri in Curva Sud fra Polizia e senesi La FACILE violenza del corteo dei senesi contro le transenne e le auto Uno dei capi ultras senesi ferito allo stadio dopo gli scontri
IL BILANCIO  Danni a oltre trenta auto e motorini (Il Tirreno - Empoli)
Oltre venti le auto danneggiate per milioni, decine di biciclette e motorini rovinati. Questo è il primo bilancio dei danni ai mezzi lasciati lungo le strade dove è passato il corteo dei tifosi e dove, comunque, era stato messo il divieto di sosta proprio per il timore di episodi vandalici. Il passaggio dalla città dopo la fine della partita è stato deciso perché i tifosi erano aumentati rispetto all'arrivo e non entravano più tutti dentro i pullman messi a disposizione. Anche i bagni dello stadio sono stati distrutti. Tra i tifosi senesi è stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale P.L., 26 anni. Per lui verrà emesso anche il Daspo, il provvedimento per cui il giovane non potrà assistere alle partite per un anno. Aveva già avuto analoga restrinzione fino al giugno scorso. Un altro giovane, V.M., 29 anni, è rimasto ferito alla testa durante il tentativo di invasione di campo. Verrà denunciato per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Anche per lui scatterà il Daspo. Ci sono stati poi altri cinque feriti sempre tra i sostenitori del Siena. Tra gli agenti ci sono stati cinque feriti, uno tra questi è di Empoli e gli hanno tirato una monetina vicino a un occhio. Il più grave ha una prognosi di 28 giorni per una frattura alla mano destra. Decine e decine di tifosi senesi sono stati, poi, già identificati dalla Questura di Siena. Oltre alla polizia in servizio c'erano carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani. Ai danni a Empoli vanno aggiunti quelli delle sei carrozze del treno che ha riportato i tifosi a casa, circa trecento milioni.

Un'ora di violenza dei «tifosi» senesi (Il Tirreno - Empoli)
Decine di giovani devastano il centro dopo la fine della partita
La voglia di violenza c'era già prima della partita, prima di sapere chi fosse il vincitore del derby Empoli-Siena. Quando sono arrivati a Empoli, alle 19 di venerdì, decine di tifosi bianconeri avevano già danneggiato il treno su cui viaggiavano e, alla stazione, hanno lanciato un estintore contro la polizia. Stesso trattamento per il pullman che li ha accompagnati al Castellani. Durante la partita, hanno rotto un lucchetto di un cancello per tentare di invadere il campo. Finisce il derby e la violenza riesplode. Il trasferimento dei circa mille tifosi alla stazione avviene a piedi. Dura un'ora, un'ora di guerriglia ingaggiata da decine di giovani coperti da sciarpe con una fiamma tricolore. Sul ponte della zona sportiva colpiscono con i sassi una vetrina della banca Fideuram poi intonano cori venati di razzismo. «Empolesi cinesi, empolesi albanesi, empolesi terroni». Qualcuno protesta per il milione mezzo che prende di stipendio. C'è chi si affaccia al terrazzo di casa e viene offeso. Dalle finestre, però, alcuni «rispondono» lanciando vasi dal terrazzo. All'incrocio tra via Bisarnella e via Carducci, il corteo si vuol dividere e c'è uno scontro con la polizia. Poi i tifosi vengono incanalati in via Carducci. I gruppi più facinorosi tirano calci alle porte e le macchine vengono martoriate. Passa uno e infierisce sullo specchietto. Un altro dopo di lui si accanisce su una fiancata prendendola a pedate. Un terzo sradica il tergicristallo. E così di seguito. Cercano di togliere i pali dei segnali stradali. Sempre in via Carducci vengono scagliati sassi contro una finestra. Tutto questo avviene senza alcun commento sulla partita, sulla squadra del cuore o sull'arbitro. Piuttosto si parla di spostamenti da una parte all'altra della strada per cercare lo scontro con la polizia. E questo arriva. In piazza della Vittoria un tifoso empolese fa uno sberleffo ai senesi. Un gruppetto parte all'attacco e viene subito bloccato. Decine di giovani buttano giù i cancelli che delimitano il cantiere. Poi agguantano i sassi in terra e li tirano. Imboccata via Roma la situazione si fa più tesa. A gruppi si scagliano contro gli agenti che rispondono riattacando. Una ragazza comincia a urlare. Di fronte alla Camera del lavoro una quindicina di giovani vengono atterrati e immobilizzati al centro della strada. Poi il cammino riprende con macchine danneggiate per milioni, motorini semidistrutti. «Questa era una biciclietta nuova, era...., era....., ora non è più», dice un ragazzo poco più che ventenne, vestito nemmeno tanto ultras con un giaccone blu tipo marinaio mentre piega le ruote di una bicicletta da donna. Altri si accaniscono contro i campanelli con i sassi. Alle 23,30 arrivano alla stazione. Ad attenderli il treno che, però, parte solo a mezzanotte. Una mezz'ora che serve per bagnarsi con l'acqua della fontana ferite sulla testa e sugli occhi (tanto che viene chiamata di nuovo l'ambulanza). Altri prendono di mira l'interno delle locomotive spezzando porte e poltroncine. A mezzanotte partono lanciando monetine. A Siena il treno arriverà semidistrutto.

Ultras senesi scatenati: guerriglia e feriti (Nazione -  Empoli)
Mai come col Siena i colori azzurri hanno trionfato appieno. Sia perché sul campo capitan Baldini e soci hanno vinto meritatamente il derby, con Maccarone che ha aperto le marcature e Di Natale che le ha chiuse con una gran prodezza balistica. Ma anche perché sugli spalti i tifosi di casa hanno pensato solo a sostenere i propri beniamini, lanciandosi assai di rado e senza perfidia in cori anti ultras senesi. E la cronaca di una stracittadina avrebbe dovuto fermarsi qui, se invece non fosse necessario ricordare le 'prodezze' dei tifosi in arrivo dalla città del Palio. Hanno preso a 'guerreggiare' con le forze dell'ordine fin sul treno che li portava a Empoli.
Incredibile il lancio in mezzo alla nostra stazione di un estintore il cui liquido era già stato lanciato fra gli scompartimenti. Erano un migliaio gli ospiti e per farli accomodare sui pullman destinazione stadio sono stati raccolti nella zona del deposito merci. Non era facile tenerli buoni e farli salire sui bus. E infatti... non è accaduto, perché fra tanti giovanotti assai vivaci — simpatico eufemismo per dir scatenati — e le forze dell'ordine è scoppiata la più classica delle guerriglie urbane, con qualche manganello che volava e le aste delle bandiere che facevano altrettanto. Poi è stato difficile stiparli nei bus, perché in qualche attimo di maggior vertigine collettiva le manovre di autisti e uomini dell'ordine non si sono coordinate al meglio. Ammesso e non concesso che fosse possibile. Una volta allo stadio i senesi hanno incitato i loro per pochi minuti. Il gol di Maccarone li ha annichiliti e quello di Di Natale li ha stesi. Solo che poi non era possibile farli risalire sui pullman per cui è prevalsa la scelta di farli tornare alla stazione ferroviaria a piedi. E così, soprattutto quelli che più degli altri avevano ecceduto nelle libagioni prima hanno combinato guai seri in piazza della Vittoria — ma lì è difficile dire se i danni maggiori li abbiano fatti loro o la ditta che doveva renderla più bella — e spaccato specchietti e cofani alle auto in via Roma. Un senese fermato, qualcun altro sorpreso nel tentativo di rubare nelle case di via Bisarnella. E nella notte paura anche sul tragitto del ritorno, alle stazioni di Ponte a Elsa, Granaiolo, Castello e Certaldo.
Comunque le «belve» dell'arrivo, ore 19.50, alla partenza, ore 24, s'erano tramutate quasi in agnellini. La conta finale parla di 10 feriti (cinque senesi, un empolese e tre poliziotti). Oggi la verifica dei danni.

«I danni? C'è chi li paga»
Le auto danneggiate e gli altri danni subiti da parte dei tifosi senesi possono essere risarciti. In soccorso dei cittadini danneggiati infatti, oltre al codice penale, arrivano anche le norme federali. Da alcuni anni infatti è stato introdotto il concetto di 'responsabilità oggettiva'. Una società di calcio infatti è responsabile per i danni commessi dai propri tifosi, anche fuori dallo stadio.
Riguardo ai fatti di venerdì poi anche le forze dell'ordine potrebbero aver identificato i responsabili di alcuni episodi precisi. Tutti coloro (pare che fossero numerosi) che hanno subito dei danni dunque hanno qualche speranza di veder pagati i ' brutti torti' subiti.

'Diffide' e Daspo in arrivo a decine (Nazione -  Empoli)
Collaborazione strettissima tra la Questura di Siena e il commissariato empolese per smascherare i tifosi che si sono resi responsabili degli atti vandalici commessi prima, durante e dopo la partita di ieri. E' in atto una conta dei danni che sarebbero stati provocati, mentre agenti della Digos stanno controllando attentamente i filmati relativi alle fasi degli incidenti. Si parla di diverse persone già identificate. «Non spetta a me parlare di fatti – dice il Questore di Siena Salvatore Festa — che sono accaduti in un territorio di non mia competenza. Fatti - aggiunge - che non conosco nei dettagli. Aspettiamo di vedere il materiale per ricostruire gli eventi». Il Questore si mostra molto amareggiato per l'accaduto. Non si esprime. Ma da uomo di calcio sa che certi riprorevoli episodi, commessi da persone che con lo sport hanno davvero poco a che fare, rischiano di rovinare l'immagine di una tifoseria che nel complesso pensa solo a sostenere la squadra. Ecco perché le forze dell'ordine stanno facendo di tutto per dare un nome e cognome agli autori confidando in questo senso anche nella tifoseria sana. Dopo tutto quello che è accaduto non mancheranno i provvedimenti. Ci saranno molti diffidati, altri inibiti. In tutto a Siena si parla di decine di persone. Di certo la mano di chi ha la responsabilità dell'ordine pubblica sarà dura. Ed è giusto così. Qualcuno nella città del palio ha detto che il peggio sarebbe accaduto quando all'arrivo del treno con i tifosi bianconeri alla stazione è nato un parapiglia perché c'erano soli tre pulman per il trasporto allo stadio (niente di più falso, è stato scelto volontariamente di fare tre viaggi ma i mezzi erano più che sufficienti). Anche gli inquirenti senesi dunque rinunciano a capire quale sia stata la molla che ha spinto la tifoseria bianconera a provocare danni gravi (si parla di centinaia di milioni). Tra domani e dopo domani la Questura senese dovrebbe essere in grado di aver identificato gran parte dei più facinorosi. Inutile dire che per questi scatteranno le conseguenze penali del caso.

Mai come l'altra notte una tifoseria ospite ha lasciato il segno. Non a caso ieri erano numerosi gli empolesi costretti a 'leccarsi le ferite' di una guerriglia assurda, con una conta dei danni piuttosto pesante e amara. Infatti nel corso della guerriglia diversi sono stati costretti a farsi medicare al pronto soccorso — e fra questi anche cinque poliziotti — mentre per un paio di ultras bianconeri sono stati denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il Daspo (quel provvedimento che impedirà loro di seguire la squadra del cuore per almeno un anno) pare certo. E il bello è che uno dei più agitati fra i supporters senesi il derby non l'ha neppure visto. Infatti L.P., 26 anni, operaio e contradaiolo del Bruco, è stato fermato e accompagnato in commissariato già all'arrivo della carovana ospite ben prima del match, allo scoppiare della prima guerriglia alla stazione ferroviaria. Là dove i senesi avevano già messo in mostra tutta la loro ira funesta, visto che avevano ridotto male uno scompartimento del treno che li aveva portati a Empoli, dopo aver 'segnato' con spry nero diverse piccole stazioni incontrate lungo il percorso. E tanto per far subito intendere le loro intenzioni, una volta sotto le pensiline empolesi, avevano pensato bene di 'scaricare' un estintore e lanciarlo poi contro le forze dell'ordine pronte ad accoglierli. Devastati poi anche i pullman della Lazzi sui quali sono stati stipati per arrivare in fretta allo stadio e lì accomodarsi in Curva Sud. Ma a un tratto la Curva stessa deve essere parsa loro troppo stretta, visto che una pattuglia di facinorosi ha semidistrutto un cancello nel chiaro intento di entrare in campo a far giustizia sommaria di un match che stava tradendo i loro sogni di gloria. Ma i guai più grossi sono arrivati al ritorno dallo stadio alla stazione. I novecento che erano arrivati alle 19,50 erano lievitati a oltre 1.100 (molti infatti avevano fatto il viaggio d'andata su altri treni) per cui, secondo chi aveva il compito di organizzare il servizio d'ordine, a ben poco sarebbero serviti i pullman dell'andata. E dunque... tutti a piedi, lungo via Bisarnella, via Tinto da Battifolle, piazza della Vittoria, via Roma e naturalmente piazza stazione. Il guaio è stato che, nonostante i divieti di sosta sistemati fin dal mattino lungo il tragitto — quando il ritorno a piedi era ipotizzato, ma ancora non certo — alcuni empolesi e non avevano comunque lasciato le auto parcheggiate. E per queste — almeno una trentina — è suonato a morto. Una Bmw in via Bisarnella è stata letteralmente distrutta, ma anche altre in piazza della Vittoria e una in via Roma non hanno goduto di miglior sorte, con specchietti strappati, fiancate 'disegnate' e ruote bucate. Senza dimenticare qualche fioriera tesa ad abbellire gli ingressi di qualche bar e alcuni negozi. Anche quelle hanno fatto una brutta fine. Così come non è andata meglio a un altro senese — M.V., 29 anni — caricato sulla via del ritorno, costretto a farsi medicare all'ospedale per una ferita al cuouio capelluto e denunciato per danneggiamento aggravato. Per lui, per il primo e per un altro bel po' di senesi — tutti ben fotografati o ripresi in tv da uomini del controllo tifosi della Digos di Siena — è facile prevedere un futuro 'lontano' dagli stadi in cui giochi il Siena, in casa e fuori.
E il curioso è che il primo fermato — quello bloccato alla stazione e tenuto al commissariato durante il derby — era uscito dal provvedimento restrittivo proprio nel giugno scorso. Per cui di questo bel campionato del suo amato Siena godrà ben poco.
Chiudendo coi feriti fra le forze dell'ordine, quattro erano col reparto mobile — prognosi di 28 giorni per il più grave, con una mano rotta — e uno della scientifica empolese, al quale una moneta ha 'chiuso' un occhio.

(La Nazione - cronaca di Siena)
La «distruzione» e le ragioni del tifo
(Nazione cronaca di Siena)
«Siena perde ma incute paura e distrugge». E' la triste epigrafe di una tristissima serata, muta testimonianza lasciata sulla vetrata di un treno semidistrutto. La sintesi di qualche ora di follia e di vandalismo che Siena e la sua orgogliosa tifoseria fin qui non avevano mai conosciuto. E che, per fortuna, resta ancora ai margini di una maggioranza che anche a Empoli ha seguito la Robur con passione genuina. Il bilancio è pesantissimo, in termini di danni materiali e feriti. Nel mezzo c'è finito anche chi non c'entrava niente, travolto da una reazione durissima della polizia. Nonostante questo, c'è chi si fa vanto di «incutere paura e distruggere».
Due carrozze semidistrutte durante il viaggio di ritorno
Danni ingenti alle carrozze del treno che venerdì sera ha portato i tifosi del Siena verso Empoli e poi li ha ricondotti a casa. Sono stati sfasciati numerosi sedili nelle ultime due vetture, mentre in una terza è stato rotto il tubo dell'acqua del bagno e quindi si è allagato tutto lo scompartimento. Infranti alcuni vetri di altrettanti finestrini e rovinato il pavimento e l'imbottitura dei sedili con oggetti appuntiti e taglienti. Un vero e proprio sfacelo che costringerà le ferrovie ad eliminare (viste le condizioni in cui sono state ridotte) le due carrozze di coda e a riparare le altre. I danni non sono stati ancora quantificati, ma già si parla di alcune decine di milioni di lire. E in questo contesto da sottolineare che alcuni degli occupanti del treno hanno gettato numerosi oggetti del treno durante la sua corsa. Questo è accaduto durante il tragitto del ritorno a casa. Dai finestrini rotti sono stati buttati i portacenere del treno che erano stati divelti dalla loro sede naturale. Gettati dai finestrini anche bottiglie di vetro e lattine. Dalla notte di venerdì il convoglio è fermo su un binario della nostra stazione. Dovrà essere visionato dai tecnici delle Ferrovie dopo l'accurato sopralluogo fatto dagli uomini della polizia ferroviaria di Siena.
All'arrivo tutti «angioletti»
Venerdì, ore 23.45. Di solito il treno Empoli-Siena è deserto. Non come quello che ha riportato a casa i tifosi senesi dal derby di Empoli. Delusi dal risultato ma comunque allegri, come accade quando si segue la squadra del cuore. «S'era in tanti a cantare, c'hanno sentito!» dice uno agli amici, stipati sul corridoio del vagone dei più focosi come su un autobus all'ora di punta. Scherzi, urla dai finestrini, invettive alle fermate nelle stazioni valdelsane, porte aperte durante la corsa del treno. Per chi non frequenta gli stadi è un'esperienza. Ci sono molti giovanissimi, diverse ragazze, con l'aria stanca e assonnata. I loro miti sono lì, sul treno, di pochi anni più vecchi. Portano i segni degli scontri con la polizia come medaglie all'onore. E' lo spirito del branco, ben oltre la goliardia e l'esuberanza da allegra brigata. Ma ecco che suona un cellulare.   «No, tutto a posto. Non è piovuto, non ti preoccupare — risponde il "bordellotto" dalla rada peluria sul viso —. Siamo a Castellina. Mi vieni a prendere alla stazione? Grazie mamma».
E via col freno di emergenza.
Tifosi Robur picchiati e fermati 
Doveva, e poteva essere una grande festa. Duemila tifosi al seguito del Siena, roba da squadre di serie A. Purtroppo i soliti ignoti, quelli che con il calcio hanno davvero poco a che fare, e un servizio d'ordine non impeccabile, hanno «macchiato» la grande trasferta con atti di teppismo, con danni provocati ad una carrozza del treno che li ha portati ad Empoli.  La «miccia»sarebbe stata accesa quando i tifosi senesi sono giunti ad Empoli. In treno ne sono arrivati oltre mille. Ad attenderli la Polizia e…tre pulman (secondo la versione dei sostenitori bianconeri) riservati per il trasferimento dalla stazione allo stadio. E' chiaro che in tre pulman non possono certo entrare mille persone. E' iniziata la protesta, i tafferugli. Ci sarebbe stata una prima carica della Polizia, con bastoni. Testimoniata dalle foto. Poi a metà del primo tempo il tentativo di una invasione di campo. Altra carica, qualche ferito mentre il grosso dei tifosi (grandi tifosi) sosteneva la squadra in grande difficoltà. Il grido «Forza Siena» ha incantato lo stadio Castellani. Ad un tratto pareva di essere al Franchi. Peccato per quegli episodi che non vorremmo vedere mai. E anche alla fine della partita, mentre il pubblico «sano» applaudiva i loro beniamini, a testimonianza di aver apprezzato la gruinta, la voglia di recuperare della squadra, ci sono stati altri scontri. Il deflusso è stato, purtroppo, macchiato da altri incidenti. A questo punto il nervosismo era alle stelle. A tarda ora è stato allertato anche il Questore di Siena che ha disposto un accurato servizio per attendere il ritorno dei bianconeri alla stazione. Poche le notizie sui feriti. Fino a tarda ora erano sempre al pronto soccorso dell'ospedale empolese. Uno di loro sarebbe rimasto ferito a seguito dello scoppio di un grosso petardo.
Anche alcune stazioni della linea Empoli-Siena sono state oggetto delle 'attenzioni' dei tifosi senesi. Le forze dell'ordine avevano predisposto un servizio d'ordine capillare per tutto il viaggio di ritorno. Il cammino dell'ultimo treno della sera verso Siena dunque si è svolto sotto scorta, sia sul treno che alle stazioni dove si fermava. Nonostante ciò a Granaiolo alcuni tifosi scesi dal convoglio hanno ricoperto di scritte i muri della stazione. Qualche problema anche a Ponte a Elsa. Poi col susseguirsi delle stazioni gli animi dei bianconeri si sono placati e il viaggio si è svolto tranquillamente.

PROVVEDIMENTI PENALI IN ARRIVO
Collaborazione strettissima tra la Questura di Firenze e quella di Siena per smascherare i tifosi (chiamiamoli così!) che si sono resi responsabili degli atti vandalici commessi prima, durante e dopo la partita di Empoli. E' in atto una vera conta dei danni che sarebbero stati provocati, mentre gli agenti della Digos stanno controllando attentamente i filmati relativi alle fasi degli incidenti. Si parla (ma la notizia non è è suffragata dall'ufficialità) di diverse persone già identificate. «Non spetta a me parlare di fatti — dice il questore di Siena Salvatore Festa — che sono accaduti in un territorio provinciale di non mia competenza. Fatti che non conosco ancora nei dettagli. Aspettiamo di vedere tutto il materiale filmato per ricostruire con esattezza gli eventi. Solo allora potrò esprimere un giudizio compiuto su quanto è successo ad Empoli». Il questore si mostra profondamente amareggiato per quanto è accaduto ma non si esprime. Ma da uomo di calcio (è un amante, un intenditore di football) sa che certi riprorevoli episodi, commessi da persone che con lo sport hanno davvero poco a che fare, rischiano di rovinare l'immagine di una tifoseria come quella senese che, nel suo complesso, pensa solo a sostenere (e lo fa con il cuore, con il sentimento) la squadra. Concetti che ha rimarcato venerdì sera stessa ai tifosi, quando alla stazione ha atteso il rientro del treno da Empoli. Quando accadono fatti come questi si corre il rischio che si finisca per fare di ogni erba un fascio. Ecco perché le forze dell'ordine fanno bene a dare un nome e cognome agli autori dei fatti incriminati; per questo confidano proprio nella tifoseria «sana», ritenendola «ideale alleata» verso una comune battaglia, finalizzata a sconfiggere chi attraverso lo sport, vuole solo commettere atti teppistici. Dopo tutto quello che è accaduto non mancheranno i consequenziali provvedimenti. Ci saranno molti diffidati, questo appare sicuro. Di certo la mano di chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico sarà dura. Ed è giusto così. Tra le varie versioni dei fatti ce n'è una secondo la quale la miccia, il peggio, sarebbe accaduto quando all'arrivo del treno con i tifosi bianconeri alla stazione di Empoli è sorto un parapiglia perché c'erano soli tre pullman per il trasporto allo stadio. Ma tutto questo può davvero essere sufficiente per far scatenare tanti danni (si parla di centinaia di milioni di lire) provocati a fine partita? No signori. Siamo certi di interpretare il pensiero dei tantissimi tifosi bianconeri che intendono lo sport, il tifo, in altro modo. Una partita di calcio, un derby sentito quanto si voglia, non può scatenare certi episodi. Ci sono dei feriti, ci sono persone denunciate, ci sono cittadini che, ignari di tutto, incolpevoli di tutto, ieri mattina hanno trovato auto e moto ammaccate. Non è da senesi, non è da sportivi. Tra domani e dopodomani la Questura dovrebbe condurre a termine l'identificazione di gran parte dei più facinerosi. Inutile dire che per questi scatteranno le conseguenze penali del caso.

Quel cancello lasciato «socchiuso» che ha causato gli scontri allo stadio
C'è anche un cancello, tra le micce che hanno innescato uno dei momenti di maggior tensione della serata. L'unico, a dire la verità, all'interno dello stadio. E' successo intorno alla mezz'ora del primo tempo, quando alcuni senesi hanno spalancato il cancello che separava la curva dalla pista d'atletica. Difficile pensare a una reale volontà di invasione di campo. Fatto sta che da lì sono partiti nuovi duri scontri con le forze dell'ordine. Una leggerezza, quella di un cancello così poco sicuro, che poteva benissimo essere evitata.La trasferta del Siena a Empoli si chiude con un bilancio (provvisorio) pesantissimo: danni che si aggirano sul mezzo miliardo, dieci feriti, due tifosi bianconeri denunciati. E' la conseguenza di una lunga serie di scontri, iniziati all'arrivo del treno dei senesi alla stazione di Empoli e conclusi dal danneggiamento del convoglio al ritorno. Ora è il momento delle indagini: per i prossimi giorni sono annunciati pesanti provvedimenti, con una sfilza di diffide dal frequentare gli impianti sportivi.
Duro il giudizio del presidente Leo Salvietti: «Non salvo nessuno, in campo e fuori». Prendono posizione anche i club organizzati della tifoseria, condannando i vandalismi gratuiti ma invitando le forze di polizia a individuare i veri responsabili «senza pescare nel mucchio». Sotto accusa anche la gestione dell'ordine pubblico, giudicata dai tifosi non all'altezza della situazione.

«Isoliamo i facinorosi»
Non ci stanno, i sostenitori senesi. Non ci stanno a passare per una tifoseria violenta e incivile. E' il messaggio che arriva, accompagnato da tanta amarezza, dai responsabili dei maggiori club organizzati. A partire da quello storico dei Fedelissimi: «Purtroppo — dice il presidente Lorenzo Mulinacci — una parte dei senesi ha perso la testa. Non riesco a capire cosa possa aver scatenato tutto quello che è successo, in altre trasferte numerose non era successo niente. Mi auguro solo che la polizia punisca davvero i responsabili senza pescare nel mucchio. Il vero problema è rappresentato dalla grande massa al seguito, perché i gruppi organizzati si sono dati da fare per mantenere la tranquillità. E forse qualche errore c'è stato anche nella gestione dell'ordine pubblico». «La grande maggioranza dei senesi — aggiunge Massimiliano Ermini, addetto stampa dei Fedelissimi — si è comportata benissimo. C'è invece chi ha cercato e voluto gli scontri. Ora chi ha sbagliato si assuma le sue responsabilità: non criminalizziamo tutti, anche perché c'è chi è stato preso a manganellate mentre divideva». Anche dai gruppi della curva arriva un invito a «leggere» bene quanto accaduto: «Ci siamo prodigati al massimo — dice Duccio Barsanti della Robur Alcool — perché tutto filasse liscio, anche all'interno del treno. Poi si è creata una reazione a catena per quanto accaduto al nostro arrivo e qualcuno si è fatto prendere la mano». Il trasferimento allo stadio «a rate» e il fermo di un tifoso hanno scatenato la reazione: «Non è una giustificazione — prosegue — ma qualcosa non è andato anche nella gestione da parte delle forze dell'ordine. Questo non giustifica, comunque, le esagerazioni soprattutto durante il ritorno alla stazione». Infine Stefano Ricci, Ultras Fighters, che sottolinea la pericolosità di certi frangenti: «Quando la polizia ha caricato durante il ritorno — dice — ho rivisto le immagini dell'Heysel, con tanta gente caduta e calpestata. E' stato un rischio tremendo, bastava che la polizia predisponesse anche dei cordoni laterali». E sulla gestione dell'ordine pubblico Ricci ha qualcosa da ridire: «Premesso che è indubbio che qualcuno abbia perso la testa — dice — la prima sorpresa per noi è stata all'arrivo alla stazione, dove c'erano quattro autobus per 1000 persone. E' stata la prima scintilla del nervosismo che ha fatto subito partire le cariche della polizia». Problemi analoghi allo stadio: «Quando hanno portato via un tifoso — prosegue — le forze di polizia sono entrate nella curva brandendo i manganelli e colpendo chiunque trovassero sulla propria strada, anche dei giovanissimi che stavano solo incitando la squadra. Ci siamo sforzati al massimo per non far degenerare la situazione, ma per cento persone su oltre duemila che si sono lasciate andare, non è stato usato il metro più adatto».

LA PARTITA DI CALCIO
L'Empoli sfata il tabù e mette sotto il Siena (Il Tirreno - Empoli)
Azzurri brillanti, ospiti nervosi: il derby deciso dai gol di Maccarone e Di Natale
Finalmente. Finalmente il derby non è più un tabù. L'Empoli ha vinto quello contro il Siena, davanti a un bel pubblico e alle telecamere di Tele+. Lo ha vinto grazie ai gol di Maccarone e Di Natale, alle scelte del tecnico, alla prova convincente, alla dea bendata e al nervosismo degli ospiti. Un derby, dunque, che racchiude di tutto (compresi gli incidenti dei soliti imbecilli travestiti da tifosi del Siena). La partita scorre via che è un piacere, perché quella di Sala è una bella realtà, perché l'Empoli c'è e quando riparte fa male da morire, perché l'agonismo non manca. Anzi, da parte dei bianconeri (ieri in maglia gialla) ce n'è anche troppo. Le schermaglie tattiche durano poco. Il Siena si propone con il suo canonico 4-3-3, gli azzurri rispondono con un 3-5-2 dove Iacopino fa l'elastico - sulla sinistra - tra centrocampo e difesa. Ma è la voglia dei padroni di casa a fare la differenza, lo spirito battagliero di chi vuole sconfiggere un nemico «invisibile»: la fobia da derby. E i frutti arrivano presto. Al 5' il pressing alto mette in crisi Arcadio (uno degli ex in campo) che sbaglia un appoggio sulla propria trequarti. Ne approfitta quella volpe di Cappellini che serve, di prima, Di Natale: appoggio centrale a Maccarone e gol facile facile dell'attaccante dell'Under 21. Miglior inizio non potrebbe esserci e l'Empoli, a differenza di altre circostanze, non attenua la presa. Mordono, i ragazzi di Silvio Baldini, e quando riconquistano palla puntano la porta di Gianello a velocità impressionante e quasi sempre in vantaggio numerico. Il Siena, però, non demorde. Gli automatismi, consolidati dalla scorsa stagione, funzionano e i pericoli sono dietro l'angolo. Emblematica l'occasionissima del 28': l'Empoli batte male una punizione in attacco, il Siena, con un contropiede velocissimo, si presenta con Tiribocchi tutto solo davanti a Berti. Fortuna vuole che il centravanti perda tempo consentendo al portierone di deviare la sua conclusione e a Iacopino di sventare definitivamente la minaccia. Fin qui tutto bene, tutto bello. Poi al 30' il Siena reclama un rigore (fallo di mano in area di Bresciano, ma successivo a un tocco con il braccio di Tiribocchi) e scoppia il finimondo. Al 33' Sala perde la testa e quasi entra in campo per riprendere Marchionni. Tra le due panchine la miccia è accesa e Pirrone spedisce lo stesso Sala e Pino Vitale negli spogliatoi. Al 36', invece, Traversa (già ammonito) abbatte Marchionni e si guadagna il cartellino rosso. Il Siena inizia la ripresa in dieci, si aggiusta (con i cambi) con un 3-4-2 e non demorde. Al 10' Berti si supera per deviare in angolo, con la punta delle dita, una punizione-bomba di Argilli. L'Empoli non perde la testa e si racchiude attorno a capitan Baldini (insuperabile) per colpire con le solite ripartenze. Il festival delle occasioni inizia al 29' (tiro di Di Natale, respinto coi piedi da Gianello), prosegue al 30' (gol annullato a Maccarone per fuorigioco) e al 31' (sforbiciata alta di Maccarone). Gli ospiti continuano a provarci, ma anche a picchiare come fabbri ferrai. Un nervosismo ingiustificato, che porta all'espulsione di Cavallo (doppia ammonizione). Un colpo che potrebbe uccidere un toro, ma non il Siena. La squadra di Sala si gioca il tutto per tutto, rischia tantissimo, ma sfiora anche il pareggio-beffa. E' il 42' quando un lungo traversone («allungato» da Cesari) mette Ginestra nelle condizioni di colpire, di testa, a due passi da Berti. Ma il portiere supera il limite del miracolo e, con un intervento disperato, devia in angolo. Sull'azione seguente parte l'ennesimo contrattacco: un grandissimo Di Natale scambia con Cappellini poi, appena entrato in area, lascia partire un destro ad effetto che va a morire dove Gianello non può arrivare. E' finita. Il recupero serve a Marchionni per mangiarsi un gol e a Silvio Baldini per regalare l'esordio in B al baby Matteini, bomber della Primavera. Il tabù è sfatato, finalmente.

Derby vinto in casa dopo ben 5 anni
Finalmente gli azzurri hanno vinto un derby casalingo. Era dal 1995-'96 che non accadeva, per la precisione dal 17 dicembre '95 quando al «Castellani» la Massese perse 2-0. Da allora solo 2 pareggi (con Prato e Fiorentina) e 4 ko (con Lucchese, Fiorentina e Pistoiese due volte).

06/11/2000

I più ricchi? Sono i calciatori (Il Tirreno)
Nell'Empolese-Valdelsa entrano in graduatoria anche imprenditori e medici
In sette oltre il miliardo Montella in testa alla lista con Caccia e Spalletti Bini della Irplast «supera» Santini e Bagnoli (Sammontana)
I Paperoni secondo le dichiarazioni dei redditi presentate nel 1999

Professione: calciatore. O tecnico. Comunque, sempre nel mondo del pallone. E' lì che circolano i soldi. Ma il fatto che in testa alla classifica dei Paperoni della nostra zona ci siano soprattutto atleti, non deve ingannare: non è l'Empoli la fonte di guadagno. Si tratta di giocatori che hanno militato in azzurro e che poi, per ragioni di cuore, hanno deciso di mettere casa da queste parti. Ecco la classifica completa: 1) Vincenzo Montella 4.494.405; 2) Flavio Bini 4.242.554M 3) Ardelio Santini 3.533.421; 4) Nicola Caccia 1.585.175; 5)Piero Garosi 1.336.956; 6) Luciano Spalletti 1.144.993; 7) Renzo Bagnoli 1.052.401.

27/10/2000                  - 80 ANNI DELL'EMPOLI CALCIO                            

La formazione dell'Empoli con la muta stile antico
Contro il Ravenna la squadra dell'Empoli ha indossato una riproduzione della prima maglia usata dalla squadra nella prima partita nel 1920

Una società esemplare  Tanti elogi al settore giovanile azzurro
Un modello di gestione calcistica da seguire a livello nazionale, è ciò che l'Empoli F.C. è divenuto da quel lontano agosto del 1920, anno di fondazione. La storia, i successi, l'organizzazione, l'esperienza, ma soprattutti gli uomini che sono stati l'anima della società in ottant'anni di passione, sono stati celebrati ieri pomeriggio con un convegno. Il tema affrontato non poteva che essere il calcio giovanile. Un argomento trattato in tutti i suoi aspetti, un settore che caratterizza l'Empoli come una delle società più all'avanguardia in Italia e a livello internazionale. A festeggiare l'ottuagenario Empoli F.C. c'erano quasi tutti. Si è fatta notare l'assenza del presidente della Figc, Nizzola, che però ha fatto tanti auguri alla società complimentandosi per i risultati conseguiti dal settore giovanile azzurro. L'aspetto «politico» del convegno è stato affrontato da Innocenzo mazzini, presidente del settore giovanile scolastico della federazione. Le ultime voci che arrivavano da Bruxelles parlavano della possibilità da parte dell'Ue di liberalizzare i contratti dei giocatori, anche di quelli giovanissimi. Mazzini ha voluto subito tranquillizzare gli intervenuti: «Gli organismi politici superiori non hanno intenzione di distruggere i vivai, tutt'altro. Chi incentiva i settore giovanili sarà tutalato». Un'importante parola di tranquillità anche per Fabrizio Corsi che ha investito molto per i giovani. Il presidente azzurro si è emozionato «per l'occasione, e perchè di fronte a me rivedo tanti amici e tanti uomini che hanno fatto la storia di questa società». Fabrizio Corsi ha sottolineato l'importanza delle relazioni umane in seno a una società: «La presenza di persone che univano alla professionalità una grande umanità è stato l'aspetto qualificante degli ultimi vent'anni in azzurro». «Quando io era un ragazzo, e muovevo i primi passi in società, al vivaio dell'Empoli era preferito quello dell'Atalanta, dell'Inter, della Fiorentina. Oggi, grazie a una struttura organizzata, il settore giovanile è ambito dai ragazzi e dai loro genitori. Questo è il nostro patrimonio, da difendere e sviluppare». La conferma della grande stima che l'Empoli si è guadagnato negli ambienti federali è arrivata da Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli di Maradona, ora responsabile tecnico del settore giovanile in federazione: «Oltre alla fisicità, alla tattica è fondamentale la tecnica e la crescita umana dei giocatori. Se dovessi mandare mio figlio a giocare a calcio lo porterei a Empoli». Il sindaco Vittorio Bugli aveva disegnato la cornice dei successi azzurri: «Miracolo Empoli? Non si tratta solo di un'impresa sportiva, l'Empoli ed Empoli rappresentano un connubio forte fra una società che fa grande investimenti e il senso di appartenenza del pubblico a una città vicina alla squadra».
La serata si è conclusa con la premiazione di tutti gli allenatori dell'Empoli che hanno ottenuto vittorie in campionati e altre manifestazioni.
CHI C'ERA  Tanti bei ricordi legati ai volti degli ex
EMPOLI. La celebrazione degli 80 anni dell'Empoli ha richiamato tanti ex. Allenatori e giocatori sono arrivati alla spicciolata, ma alla fine se ne contavano tantissimi: Vitali, Salvadori, Gelain. Della Scala, Domenichini, Spalletti, Mori, W.Nicoletti, Salvemini, F.Donati, Roggi, Di Francesco, Drago, Montella, Ulivieri, Cecconi, Roggi. Tra gli azzurri del passato anche Pandolfini, Giani, Castaldi, Leoni, Pelagotti, Malvolti. Non mancavano gli ex presidenti Allegri, Grazzini e Comunale. Una bella rimpatriata. Alla fine è stata letta la formazione ideale di ogni tempo: Borgioli, Birindelli, Polentes, Roggi, Salvadori, Di Francesco, Pandolfini, Bertini, Lorenzi, Montella, Castellani. Allenatore Spalletti. In panchina A.Assirelli, Guerrieri, Romboli, Bortoletto, Freschi, Galante, A.Mariani, W.Novellino, Prini, Caccia, Cecconi. I ricordi più significativi sono di Salvemini. «Non potevo mancare a questa festa. Mi sento empolese per i lunghi trascorsi in campo e in panchina e perchè uno dei miei figli è nato qui. In questa circostanza auspico una riconciliazione tra Fabrizio Corsi e Silvano Bini, personaggi che hanno contribuito a rendere grande l'Empoli.

01/08/2000

LA ROSA 2000/2001

PORTIERI: Gianluca Berti ('67), Massimo Gazzoli ('75). DIFENSORI: Daniele Baldini ('64), Stefano Bianconi ('68), Manuel Belleri ('77), Roberto Mirri ('78), Matteo Matteazzi ('71), Andrea Cupi ('76), Sanchez Cribari ('80), Pietro Fusco ('71). CENTROCAMPISTI: Riccardo Allegretti ('78), Mario Alfieri ('73), Marco Barollo ('72), Mark Bresciano ('80), Flavio Giampieretti ('74), Gianluca Porro ('79), Francesco D'Aniello ('80), Alessandro Pane ('67), Pierre Giorgio Regonesi ('79). ATTACCANTI: Massimiliano Cappellini ('71), Marco Marchionni ('80), Antonio Di Natale ('77), Massimo Maccarone ('79), Fabio Del Prete ('81), Vincenzo Iacopino ('76), Francesco Lodi ('84), Budan.
STAFF TECNICO
Allenatore Silvio Baldini; Allenatore in IIa Marcello Carli; Preparatore atletico Claudio Selmi; Preparatore portieri Mauro Marchisio; Medici sociali Francesco Ammannati, Giovanni Falai; Massaggiatore Simone Capaccioli; Fisioterapista Brunetto Meucci.
LA SOCIETA'
Presidente: Fabrizio Corsi; vicepresidenti Andrea Caponi e Roberto Bitossi; Amministratore delegato: Francesco Ghelfi; Consiglieri: Salvatore Comunale, Giacomo Corsi, Daniele Carli; Dirigente vivaio: Fabrizio Faraoni; Direttore sportivo Giuseppe Vitale; Direttore generale Stefano Calistri; Responsabile vivaio Maurizio Niccolini; Segretario generale Nadia Corbinelli; Addetto stampa Gianni Assirelli, Team Manager: Graziano Billocci; Collegio sindacale: Piergiovanni Baldini, Adriano Lancioni, Aldo Lolli.

IL PROGRAMMA

Il tecnico Silvio Baldini poi ha deciso di far disputare alcune amichevoli nella seconda parte della stagione. Il calendario è ancora in via di definizione e non è ancora stato comunicato ufficialmente dalla società. Queste potrebbero essere le date: 3 agosto contro il Poggibonsi, il 6 agosto triangolare a Viareggio con Viareggio e Prato, il 10 agosto amichevole con la Carrarese a Carrara. La prima partita ufficiale della stagione invece è in calendario per domenica 13 agosto.

Abbonamenti al via
La presentazione della squadra è stata anche l'occasione per il lancio della campagna abbonamenti.
Anche in questo caso dunque si è trattato di una presentazione all'insegna della semplicità. Giusto pochi minuti all'interno della presentazione della squadra.
La società ha deciso di confermare i prezzi dello scorso anno. La campagna inizierà dopodomani, 19 luglio. Le tessere potranno essere acquistate presso l'Empoli point che sarà aperto dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 16-20 e il sabato dalle 9 alle 13. Fino al 5 agosto i vecchi abbonati potranno far valere il diritto di prelazione.
Questi i prezzi degli abbonamenti per la stagione 2000/2001: Poltroncina 1.200.000 lire (ridotto e donne 850.000), tribuna coperta 700.000 (ridotto e donne 450.000), tribuna inferiore numerata 450.000 (ridotto e donne 320.000), maratona inferiore 230.000 (ridotto e donne 170.000), maratona superiore 310.000 (ridotto e donne 250.000).
Il nuovo sponsor azzurro, la Computer gross, ha abbinato un'iniziativa promozionale alla campagna abbonamenti. Tutti gli abbonati potranno usufruire di uno sconto di 250.000 lire per l'acquisto di un computer, oltre a potersi avvalere di una forma di pagamento che prevede dodici rate senza interessi.

14/06/2000

Vicini all'accordo per Maccarone
Ufficializzati Matteazzi e Del Prete, novità su Saudati e Florjancic
Ieri, poco dopo le 17, l'Empoli ha ufficializzato due mosse di mercato che però erano già state condotte in porto da tempo e annunciate dal nostro giornale in anticipo. Si tratta degli acquisti del difensore Matteo Matteazzi, classe 1971, dalla Carrarese e dell'attaccante Fabio Del Prete, classe 1981, dalla Cerretese. Il difensore ha militato agli ordini di Silvio Baldini nella squadra marmifera: a Carrara era il capitano e il leader della squadra, una specia di piccolo Daniele Baldini. Era in scadenza e, già dal gennaio scorso, ha firmato con gli azzurri un contratto fino al giugno 2002.
Del Prete, invece, è stato la rivelazione della serie D, con la Cerretese, e chi lo ha visto (è una punta tecnica e veloce) è pronto a giurare che potrà far bene anche in B. Di sicuro l'età, 19 anni, gioca a suo favore.
I programmi. Si tratta, comunque, di due operazioni che confermano quanto detto più volte: e cioé che la politica dell'Empoli sarà quella delle conferme. Così il portiere Berti, che ha il contratto in scadenza, si incontrerà domani con Vitale per firmare un rinnovo (forse un biennale), così le comproprietà di Mirri e Iacopino dovrebbero essere riscattate da Fiorentina e Sampdoria, così si cercare di trattenere anche Regonesi. Il gruppo sarà migliorato, ma tutto ruota attorno a Marchionni e Saudati.
I gioielli. Per Marchionni c'è da resistere all'assalto della Juve. Per ora l'Empoli ha opposto un secco e coraggioso rifiuto alle proposte bianconere (che lo volevano subito a Torino e dopo aver già dato Rocchi - che piaceva tantissimo - al Treviso), ma la situazione è in evoluzione. Per quanto riguarda Saudati, invece, l'impressione è che il Milan sia sordo alle richieste del giocatore. Anche ieri Galliani - tramite il sito ufficiale dei rossoneri - ha confermato il «ritorno» alla base del bomber azzurro, ignorando le richieste del procuratore del giocatore, Pallavicino. Eppure Saudati non si arrende. Ha confermato che piuttosto che tornare a Milanello starà fermo un anno (mandando quindi il contratto in scadenza) e che le offerte giunte da Perugia, Cagliari, Verona, Sampdoria, Vicenza e Torino non lo allettano: vuole restare a Empoli e, tra oggi e domani, si recherà di persona nella sede del Milan deciso a far sentire le sue ragioni.
Arrivi e partenze. L'Empoli continua a trattare il ritorno di Florjancic. Il giocatore ha già un accordo col Crotone, ma i dirigenti azzurri non hanno perso la speranze: decisivi i prossimi giorni. Dal Milan arriverà Maccarone, ora al Prato, e questo affare potrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni (mancano soltanto i dettagli). Sul mercato si cerca un dodicesimo («Bocciati» Gazzoli e Mazzi). Non rientrano nei piani Bini e De Poli (in scadenza), Alfieri e Pinciarelli (saranno messi sul mercato) e il rientrante Bianconi. Torna D'Aniello dal Foggia. Grella sarà riscattato dalla Ternana. Da decifrare le posizioni di Di Natale e Tarantino. Se andrà via Saudati, comunque, servirà un grande attaccante. Binho e Mignani dovrebbero restare a Lucca.
I contratti. La situazione-contratti (indichiamo l'anno di scadenza): Gazzoli 2002, Cupi 2003, Cribari Sanchez 2003, Pane 2001, Baldini 2001, Allegretti 2003, Berti scadenza, Fusco 2003, Saudati 2002, Pinciarelli 2002, Binho 2002, De Poli scadenza, Mirri 2003, Alfieri 2003, Porro 2003, Cappellini 2002, Fusi 2002, Giampieretti 2003, Regonesi scadenza, Mignani 2002, Bini scadenza, Bresciano 2003, Grella 2003, Del Nero 2003, Di Natale 2003, D'Aniello 2002, Iacopino 2003, Tarantino 2003, Marchionni 2003, Dainelli 2002, Bianconi 2002, Matteazzi 2002.

Azzurri in vacanza, si riparte il 16 luglio
Tutti a pranzo per i saluti. Giocatori e tecnici dell'Empoli si sono ritrovati ieri, alle 13, al ristorante Bianconi. Il pranzo ha rappresentato il rompete le righe: tutti in vacanza (anche se molti resteranno in città per qualche giorno ancora). Si riprenderà il 16 luglio, data fissata per il raduno.

LA SITUAZIONE DEL PARCO GIOCATORI (La Nazione)
Vogliamo confermare questa rosa». I dirigenti azzurri ripetono da tempo che questa è la loro intenzione e le parole trovano un puntuale riscontro nella situazione contrattuale dei giocatori. Della rosa di quest'anno gli unici sui quali l'Empoli non ha diritti sono infatti Saudati, Regonesi e De Poli, mentre tutti gli altri sono legati ancora a lungo all'Empoli. Vediamo la situazione contrattuale completa.
Gianluca Berti - Il suo contratto è scaduto ma c'è già l'accordo per rinnovarlo altri due anni. Il ds Pino Vitale lo stima molto e crede ciecamente in lui.
Christian Bini - Il suo contratto scade il 30 giugno e non verrà rinnovato.
Andrea Cupi - Il suo contratto scade nel giugno 2003. Dovrebbe restare visto il positivo finale di stagione.
Sanchez Cribari - Anche per lui la scadenza è il giugno 2003. Da decidere se resta oppure se va a giocare altrove. L'Empoli, comunque, crede molto in lui.
Daniele Baldini - Dopo la salvezza in serie A firmò un triennale che scade nel giugno del prossimo anno. Se la condizione fisica lo sosterrà potrebbe anche essere rinnovato, altrimenti passerà ad altri incarichi (per lui è pronta una panchina?).
Pietro Fusco - Ha rinnovato pochi mesi fa: la scadenza è giugno 2003. Visto anche l'infortunio di Belleri, resterà sicuramente.
Roberto Mirri - In prestito dalla Fiorentina. L'Empoli ha il riscatto della comproprietà ed è deciso ad esercitarlo. L'impegno è fino al giugno 2003.
Manuel Belleri - Fermo per il grave infortunio, ha un contratto che scade nel giugno 2003. Rientrerà solo a novembre.
Alessandro Pane - Vale lo stesso discorso fatto per Baldini. E' legato all'Empoli ancora per un anno. Resta.
Riccardo Allegretti - Il suo contratto scade nel giugno 2003. Resta perchè Baldini crede molto in lui.
Vittorio Pinciarelli - Fu prelevato dalla Reggina a parametro zero. E' legato all'Empoli fino al giugno 2002. Andrà via sicuramente. Lo vuole il Modena.
Alessandro De Poli - Il suo contratto scade il 30 giugno. Tornerà al Treviso.
Mario Alfieri - Ha un contratto che scade nel 2003. L'Empoli lo vuole cedere e gli cercherà una sistemazione.
Gianluca Porro - Il suo contratto scade nel giugno 2003. Potrebbe andare via ma solo in prestito. A Baldini piace molto.
Flavio Giampieretti - Ha rinnovato da poco fino al giugno 2004. Dopo il bel campionato disputato è destinato a restare.
Pierre Giorgio Regonesi - E' in prestito con diritto di riscatto all'Atalanta. L'Empoli cercherà di trattenerlo. La cosa sarebbe molto gradita al giocatore.
Mark Bresciano - Il suo contratto scade nel giugno 2003. Potrebbe andare a giocare altrove.
Vincenzo Iacopino - In prestito dalla Sampdoria. L'Empoli
ha il diritto di riscatto ed è deciso a confermarlo.
Marco Marchionni - Ha da poco rinnovato fino al giugno 2003. Ufficialmente l'Empoli lo ha tolto dal mercato. Le possibilità che resti sono al 50 per cento.
Luca Saudati - Il suo destino si decide in questi giorni. Per contratto tornerà al Milan. C'è comunque una piccolissima possibilità che i rossoneri lo tengano un altro anno a Empoli come chiede il giocatore.
Massimiliano Cappellini - Ha un contratto che scade nel giugno 2003. Sarà come sempre il pilastro su cui nascerà l'Empoli del prossimo anno.
Antonio Di Natale - E' legato all'Empoli fino al giugno del 2003. Lo chiedono a gran voce la Spal e molte altre squadre di serie B. Difficile che se ne vada.
Nazzareno Tarantino - Pagati 2 miliardi per prenderlo in comproprietà dalla Lucchese, è stata la vera delusione stagionale. Ha un contratto che scade nel giugno 2003. La società cercherà di cederlo. L'ipotesi più probabile è un ritorno alla Lucchese.


  


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